GOVERNO – Si è tenuto ieri il Consiglio dei Ministri, presieduto dal Premier Mario Draghi, per l’approvazione del decreto che introduce disposizioni urgenti per il superamento delle misure di contrasto alla diffusione dell’epidemia da Covid-19 e la cessazione dello stato di emergenza, con il decadimento del CTS e della struttura del Commissario Straordinario, Gen. Figliuolo. Al loro posto si prospetta un’unità operativa ad hoc (fino al 31 dicembre) per accompagnare il periodo transitorio e completare la campagna vaccinale.
Diverse sono le misure prese dall’esecutivo, alcune con validità dal 1 aprile e altre dal 1 maggio, ma andiamo con ordine.
Il 31 marzo cessa lo stato di emergenza con il conseguente ritorno alla “normalità” che però avverrà per gradi. Infatti, dal 1 aprile cesserà di esistere il sistema delle zone colorate, vi sarà un ritorno al 100% di capienza degli stadi e degli impianti sportivi all’aperto, mentre per quelli al chiuso bisognerà attendere il 1 aprile.
Per quanto riguarda il certificato verde, vi sarà un suo graduale superamento: fino al 31 dicembre resterà in vigore l’obbligo vaccinale per alcune categorie (sanitari, lavoratori negli ospedali e nelle RSA) come per i visitatori in RSA, hospice o reparti di degenza negli ospedali. Termina l’obbligo di Super Green pass sui luoghi di lavoro per gli over 50, ma non la multa per chi ne sarà sprovvisto, e pass base sino al 1 maggio. Sugli autobus stop al green pass, ed in generale sui mezzi di trasporto locale, dove proseguirà l’obbligo di indossare le mascherine fino al 30 aprile. Abolito anche il green pass base per accedere agli uffici pubblici, negozi, banche, poste o tabaccai, ristoranti all’aperto.
Sempre dal 1 aprile saranno eliminate le quarantene precauzionali (da contatto con positivo) mentre l’obbligo per le mascherine nei luoghi chiusi è reiterato fino al 30 aprile (FFP2 negli ambienti quali mezzi di trasporto e luoghi in cui si tengono spettacoli aperti al pubblico mentre continueranno ad essere necessari i dispositivi delle vie respiratorie nei luoghi di lavoro.
Toccando il tema della scuola il decreto prevede nuove misure in merito alla gestione dei casi di positività: per le scuole dell’infanzia in presenza di almeno quattro casi tra gli alunni nella stessa sezione/gruppo classe, le attività proseguiranno in presenza e docenti, educatori e bambini che abbiano superato i sei anni utilizzeranno le mascherine FFP2 per dieci giorni dall’ultimo contatto con un soggetto positivo. In caso di comparsa di sintomi e, se ancora sintomatici, al quinto giorno successivo all’ultimo contatto, dovrà essere effettuato un test antigenico, rapido o molecolare, o un test antigenico autosomministrato. In quest’ultimo caso l’esito negativo del test potrà essere attestato con autocertificazione.
Per la primaria, secondaria di primo e secondo grado, oltre all’istruzione e formazione professionale, in presenza di almeno quattro casi di positività tra gli alunni, le attività proseguiranno in presenza e, per i docenti e per gli alunni che abbiano superato i sei anni di età, sarà previsto l’utilizzo delle mascherine FFP2 per dieci giorni dall’ultimo contatto con un soggetto positivo. In caso di comparsa di sintomi e, se ancora sintomatici, al quinto giorno successivo all’ultimo contatto, andrà effettuato un test antigenico rapido o molecolare o un test antigenico autosomministrato. In quest’ultimo caso l’esito negativo del test sarà attestato con autocertificazione.
Dal 15 giugno decadranno tutti gli obblighi vaccinali per il personale scolastico, militari, agenti di polizia e soccorso pubblico, polizia locale, dipendenti dell’amministrazione penitenziaria e, in generale, per i lavoratori all’interno degli istituti penitenziari per adulti e minori, personale dell’Agenzia per la cybersicurezza nazionale.
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