PIEMONTE – Il gruppo Lega Salvini Piemonte, con il presidente Alberto Preioni, il presidente della Terza commissione Claudio Leone e il consigliere membro dell’Ufficio di Presidenza Gianluca Gavazza, si uniscono all’appello per consentire l’apertura serale di ristoranti e locali fino alle ore 22.
“Come ha giustamente ricordato il nostro leader Matteo Salvini – sottolinea il presidente Preioni – non è mai stato chiarito il principio scientifico secondo il quale un bar o un ristorante possa rimanere aperto a pranzo ma debba restare chiuso a cena. Siamo comunque altrettanto certi che la delegazione della Lega saprà portare la voce di migliaia e migliaia di imprenditori al tavolo delle consultazioni con il professor Draghi, così che il nuovo governo possa sanare questo paradosso dando nuovo respiro a un settore vitale per la nostra economia”.
“Siamo consapevoli che questa è una decisione che sarà in capo al nuovo governo – premette il presidente Leone – ma confidiamo anche in una nuova sensibilità nei confronti delle richieste di una categoria che più di altre ha patito le conseguenze economiche della pandemia. L’obiettivo deve essere quello di conciliare con lungimiranza il contrasto alla diffusione del Covid con la legittima aspirazione degli imprenditori di ridurre le drammatiche perdite di questi mesi. Una soluzione di buonsenso, già prospettata dal nostro assessore al Commercio Vittoria Poggio, potrebbe essere quella di consentire l’apertura delle attività di ristorazione fino alle 22 solo previa prenotazione, così come avveniva già prima del Dpcm firmato da Conte il 24 ottobre. Un accorgimento che finalmente darebbe nuove certezze a una categoria che in tutti questi mesi si è dovuta barcamenare tra chiusure totali e parziali riaperture”.
“La nostra speranza – aggiunge il consigliere Gavazza – è che un definitivo chiarimento sulle aperture serali possa arrivare insieme con le prime decisioni che il nuovo governo vorrà assumere. Il mondo della ristorazione deve poter avere un nuovo polmone di espansione, perché da soli i pranzi non bastano a tenere in piedi l’intero settore. Senza dimenticare che dietro a bar e ristoranti esiste una filiera di fornitori che, di pari passo, ha subito perdite enormi. Da imprenditore, so bene che l’acquisto dei prodotti necessari alla preparazione di colazioni e pranzi, per altro notevolmente diminuiti a causa del ricorso allo smart working, non è paragonabile all’approvvigionamento di un locale che tiene aperto anche la sera. Fissare la chiusura alle 22, garantendo ovviamente tutti gli accorgimenti del caso per bloccare la circolazione del virus, sarebbe un vero punto di svolta per decine di migliaia di aziende. E un’opportunità per chi è in lavoro agile di riscoprire in sicurezza la convivialità fuori dalle mura domestiche”.
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