PIEMONTE – Questa mattina alla riunione dei Sindaci delle città dell’area metropolitana torinese, selezionate da Sogin come idonee ad ospitare il deposito nazionale di scorie radioattive, hanno partecipato anche Augusta Montaruli, parlamentare di Fratelli d’Italia, e l’assessore Maurizio Marrone in rappresentanza della Regione Piemonte.
“Come Regione Piemonte – ha dichiarato l’Assessore Regionale Maurizio Marrone – intendiamo aiutare concretamente i Comuni a difendersi dai diktat del governo calati dall’alto, peraltro con valutazioni ambientali e agricole apparentemente non aggiornate e scollegate dalla realtà. Per inviare a Roma osservazioni puntuali per dimostrare l’inidoneità dei loro territori ad ospitare rifiuti nucleari le amministrazioni comunali avranno bisogno di esperti in materia ambientale, agronomi, geologi e ingegneri idraulici: d’accordo con il Presidente Cirio costituiremo un gruppo di lavoro con professionisti dipendenti della Regione o degli enti strumentali, da affiancare ai Sindaci per far valere le ragioni del territorio. Contestualmente, però, raccoglieremo eventuali disponibilità di altri Comuni, che Sogin potrebbe aver ignorato, a candidarsi volontariamente come sito idoneo senza controindicazioni ambientali, agricole e geomorfologiche».
“Siamo al fianco dei sindaci e dei cittadini – aggiunge l’On. Augusta Montaruli – e saremo la loro voce in Parlamento rispetto ad un tema così delicato e divisivo. Sono felice che da parte di altri parlamentari piemontesi, anche di maggioranza, stia arrivando sostegno alla mia proposta per far ottenere la proroga del termine per i sindaci di formulare le osservazioni alla Carta Nazionale delle aree potenzialmente idonee, facendo sì che i 60 giorni previsti da legge partano dalla fine dello stato di emergenza. Lo chiederemo con un emendamento bipartisan al Milleproroghe, e spero che il sostegno possa essere quanto più ampio possibile. Fratelli d’Italia, inoltre è pronta alla mobilitazione e in ogni comune interessato della provincia porterà un odg per chiedere la proroga”.
