martedì 10 Settembre 2024

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CUORGNÈ – In Pronto Soccorso per sospetto Covid, aggredisce l’infermiere

La vittima ha riportato una sospetta frattura allo zigomo

CUORGNÈ – È stato aggredito al Pronto Soccorso dell’ospedale di Cuorgnè.

È accaduto nella notte tra sabato e domenica ad un infermiere.

CUORGNÈ – In Pronto Soccorso per sospetto Covid, aggredisce l'infermiere

Un giovane di Castellamonte è stato accompagnato al Pronto Soccorso con sintomi da Covid 19. Messo nella stanza di isolamento, quando è entrato l’infermiere, ha trovato con lui la compagna.

Gli ha allora detto che lei, secondo i protocolli anti-covid, non poteva stare lì. Il giovane allora lo ha aggredito sferrandogli un pugno in pieno volto, e facendo capire che la sua aggressione fisica non sarebbe terminata lì.

L’infermiere allora è fuggito, inseguito dal paziente, ed è riuscito a rinchiudersi all’interno di una stanza del Pronto Soccorso per chiamare i Carabinieri.

La vittima ha riportato una sospetta frattura ossea facciale e dovrà proseguire gli accertamenti con lo specialista.

L’accaduto, segnalato alla dirigenza dell’Asl To4 che l’ha confermato, è stato ripreso delle videocamere di sorveglianza dell’ospedale.

L’aggressore è stato messo in isolamento a casa, in attesa del risultato del tampone. Per quanto concerne l’aggressione, si capirà come procedere, anche sulla base dei risultati dello specialista e delle denunce da parte della vittima e dell’azienda sanitaria.

AGGIORNAMENTO – Secondo la compagna del giovane paziente, le cose non sono andate così:
“Il mio compagno aveva difficoltà respiratorie, – ci ha raccontato al telefono – e quando è così, in questo periodo, si pensa subito al Covid. Siamo andati tutti e due in ospedale in ambulanza. Lui è stato fatto entrare in una sala dove c’era una persona anziana, non era da solo. Io sono rimasta all’ingresso. Quando è arrivato l’infermiere, ho chiesto se potevo entrare e in modo brusco mi ha risposto di no perchè il mio compagno aveva il Covid. Lui allora si è arrabbiato poichè, finchè non c’è l’esito del tampone, non possono dire che lui ha il virus. Quindi hanno iniziato ad alzare la voce e a litigare. A quel punto è stato il mio compagno a chiamare i Carabinieri. Quando sono arrivati ha spiegato loro tutto, e hanno visto che era un semplice diverbio. Successivamente hanno parlato con l’infermiere e, visto che era tutto a posto, sono andati via. Le cose sono andate così.”

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