PIEMONTE – Le scuole riapriranno il 9 marzo; conferma entro il fine settimana

Il Presidente Cirio aspetta di vedere l'evolversi della situazione; emetterà quindi un ulteriore provvedimento

PIEMONTE – Lezioni sospese fino all’8 marzo in Piemonte. Il presidente della Regione, sentito il Ministero della Salute, ha firmato l’ordinanza che prevede l’estensione fino all’ 8 marzo incluso della sospensione, già prevista per il 2 e 3 marzo, dei servizi educativi dell’infanzia e delle scuole di ogni ordine e grado, nonché della frequenza delle attività scolastiche e di formazione superiore, corsi professionali ivi compresi i tirocini curriculari, master, università per anziani, con esclusione degli specializzandi nelle discipline mediche e chirurgiche e delle attività formative svolte a distanza.

La Regione Piemonte ha ritenuto necessario un percorso più cauto e graduale per il proprio territorio, alla luce della sua posizione di confine e delle interconnessioni con la vicina Lombardia, l’area più colpita dal contagio da coronavirus. Era stata così decisa la sola riapertura degli edifici scolastici oggi e domani per una igienizzazione straordinaria delle aule e degli ambienti comuni, ma anche per avere due giorni in più di tempo per valutare l’evolversi del contagio.

Nei giorni scorsi il presidente Cirio aveva sperato di poter tornare da mercoledì a una situazione di normalità totale, dando la possibilità a tutti gli studenti di riprendere regolarmente le lezioni. Però poi ha acquisito il parere dei sanitari dell’Unità di crisi, che ,“valutata la situazione epidemiologica non ancora stabilizzata del Piemonte, a fronte di una situazione con evolutività non prevedibile nelle regioni confinanti, considerato il doveroso criterio di cautela nei confronti della popolazione scolastica e dei relativi nuclei familiari” hanno comunicato alla Regione l’opportunità di sospendere l’attività scolastica per l’intera settimana. A questa posizione si sono aggiunte le considerazioni delle associazioni più rappresentative di medici e pediatri, che hanno rimarcato la necessità di non abbassare la guardia contro il virus e di proseguire con lo stop delle lezioni scolastiche.

“Per questa ragione – spiega Cirio – , si è voluto continuare a essere prudenti, consapevoli che in gioco c’è la salute dei nostri figli.” La data di ripresa delle attività didattiche ed educative è quindi demandata ad un successivo provvedimento.

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