TORINO – Si cerca di evitare gli intasamenti ai Pronto Soccorso

I timori di Nursind, il Sindacato delle Professioni Infermieristiche

TORINO – Per cercare di evitare intasamenti nei Pronto Soccorso dei vari ospedali piemontesi, l’assessore regionale alla Sanità, d’intesa con il coordinatore dell’Unità di crisi regionale sul “coronavirus covid19”, ha disposto l’allestimento presso tutti i Pronto soccorso del Piemonte di tende pneumatiche della Protezione civile per le attività di pre-triage, in modo che gli eventuali casi sospetti di contagio possano accedere a un percorso differenziato, a tutela delle norme di prevenzione che impediscono la diffusione del virus.

Il presidente della Regione precisa che “Non c’è nessun allarme, la situazione è sotto controllo, ma abbiamo riscontrato la necessità di diversificare l’accesso ai pronto soccorso. Queste tende non sono per ricoverare nessuno: servono a filtrare gli accessi di chi sospetta di avere i sintomi del coronavirus”.

Ed è proprio sul rischio sovraffollamento che si pronuncia il Nursind, Sindacato professioni infermieristiche:

“E’ ormai acclarato che si tratta di un virus che nell’80 % dei casi si comporta come una normale influenza e che il contagio può essere pericoloso per i cosidetti soggetti fragili, anziani , pazienti con patologie croniche ecc. – Dichiara Nursind – A preoccupare è l’alta trasmessibilità e quindi il numero di persone che possono essere vittime del virus con il concreto rischio di un vero e proprio intasamento e ingovernabilità del sistema sanitario ed in particolare dei servizi dedicati all’emergenza.

Che la regione Piemonte e le aziende sanitarie non abbiano un piano per questa eventualità lo diciamo da anni, sistema spesso in crisi negli anni passati anche per i picchi influenzali, e nonostante gli sforzi che in questi giorni si stanno facendo mancano certezze, uniformità, procedure e protocolli sicuri che dovrebbero essere già conosciuti e ben preparati.

Gli infermieri e gli operatori sanitari tutti ai quali va la nostra solidarietà, in questi giorni mettono a disposizione oltre che la loro professionalità anche il loro corpo e il rischio di contrarre il virus per loro e per la loro famiglia si moltiplica per ovvie ragioni.

A preoccuparci inoltre e la cronica carenza di personale in questi servizi che in questi casi si manifesta in tutta la sua dimensione e soprattutto nessun piano per poter sopperire ad un prevedibile incremento dei carichi di lavoro, tenuto anche conto di possibili contagi, malattie e messa in quarantena.

“L’improvvisazione non è mai una soluzione adeguata – dichiara Francesco Coppolella, segretario regionale del Nursind – La programmazione si, ma questo prevedeva e prevede investimenti che non si sono voluti fare e che invece debbono essere assolutamente fatti.

Bene la task force regionale attivata – conclude Coppolella – e anche l’impegno ai vari livelli ma serve subito che vengano stanziate risorse per sopperire alle carenze organiche e strutturali, conclude Coppolella, altrimenti il sistema non reggerà.”

L’assessore alla Sanità ha sottolineato l’importanza di promuovere comportamenti virtuosi, raccomandando a chi manifesti sintomi di febbre e tosse e avesse avuto contatti con persone rientrate recentemente dalla Cina o con casi di sospetto contagio, di chiamare il 1500 o 112 e attendere in casa le istruzioni. I servizi sanitari si faranno carico di valutare la situazione, caso per caso, anche a domicilio, garantendo le misure più appropriate.

Si raccomandando a chi manifesti sintomi di febbre e tosse e avesse avuto contatti con persone rientrate recentemente dalla Cina o con casi di sospetto contagio, di chiamare il 1500 o 112 e attendere in casa le istruzioni. I servizi sanitari si faranno carico di valutare la situazione, caso per caso, anche a domicilio, garantendo le misure più appropriate. Non chiamare per chiedere informazioni generiche, ma solo per segnalazioni di sospetto contagio. Non recarsi al Pronto Soccorso, ma telefonare ai due numeri.

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