TORINO – Due truffatori, B.L. e R.A., cittadini italiani di 22 e 40 anni, sono stati fermati dalla Polizia pochi istanti prima che si dileguassero dopo aver raggirato una persona anziana utilizzando il modus operandi del “falso incidente”.
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Martedì scorso una cittadina italiana notava un uomo di oltre 75 anni, disorientato, presso uno sportello bancomat di corso Raffaello, in difficoltà poiché non riusciva a prelevare la somma di 950 euro.
La donna ha visto poco distante due uomini a bordo di un’autovettura che osservavano i movimenti dell’anziano e, insospettitasi, ha chiamato il 112 NUE.
Personale della Squadra Volante, ricevuta la segnalazione tramite la centrale operativa, si è recata immediatamente in corso Raffaello ed è riuscita rapidamente a individuare l’autovettura segnalata, con a bordo tre persone, una delle quali era un cittadino italiano di 76 anni, residente a Moncalieri.
L’anziano signore riferiva che, poco prima, i due uomini presenti con lui in auto lo avevano fermato mentre era alla guida della sua autovettura e lo avevano indotto a credere che, poco metri prima dell’ingresso del sottopasso di corso Massimo d’Azeglio, li avesse urtati causando un danno alla carrozzeria della loro auto.
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La vittima, pur non avendo avuto alcuna percezione del sinistro, era sceso dal veicolo per constatare il presunto danno della controparte e ha notato un’ammaccatura sul parafango anteriore sinistro. Durante queste operazioni, tornando sui suoi passi nelle immediate vicinanze della propria vettura, i due uomini gli avevano fatto constatare che anche la parte posteriore destra della sua auto era danneggiata. Infatti, mentre uno dei truffatori intratteneva l’anziano, il complice utilizzando un oggetto di metallo e della carta abrasiva aveva provocato dei danni al veicolo della vittima per indurlo a credere di aver realmente cagionato l’incidente.
A causa del raggiro l’anziano si era convinto di aver causato il sinistro stradale e i due uomini, uno dei quali fingeva anche di essere disabile, avevano chiesto alla vittima 950 euro a titolo di risarcimento danni, per evitare il coinvolgimento delle rispettive assicurazioni e l’intervento sul posto della Polizia Municipale.
La vittima aveva consegnato immediatamente ai truffatori 200 euro, ma i gli stessi erano riusciti a convincere l’anziano a recarsi al primo bancomat disponibile per prelevare altro denaro.
A carico di uno dei due truffatori, un 22enne italiano domiciliato a Milano, con precedenti di polizia specifici per truffe perpetrate con le medesime modalità esecutive, gli agenti hanno sequestrato la somma in contanti di 450 euro, che sono stati successivamente restituiti alla vittima.
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Trovati nel vano porta oggetti dell’auto, 8 dadi in metallo e 2 strisce di carta abrasiva, materiale utilizzati per danneggiare la carrozzeria, raschiare parte della vernice e simulare il finti incidenti. Infine, i poliziotti hanno sequestrato a carico dei malviventi anche ulteriori 1350 euro verosimile provento di ulteriori episodi delittuosi.
Personale della Squadra Mobile di Torino, ha invece tratto in arresto, in due distinti episodi, due donne, cittadine polacche di origini Rom senza fissa dimora in Italia, resesi responsabili di truffe ai danni di persone ultrasessantenni.
Le vittime venivano prima contattate telefonicamente da complici che, in un’occasione si sono finti figli della vittima e nell’altra hanno ricoperto le vesti di amici in difficoltà.
Nel primo caso avevano comunicato ad una ad una donna di aver investito una gestante e di aver un bisogno urgente di denaro ed oro al fine di dover patire gravi sanzioni penali, generando così nella vittima uno stato di ansia e confusione che la portava ad aderire alla richiesta dei truffatori. L’anziana aveva consegnato tutto quanto in suo possesso alla cittadina polacca S.R.. che era stata successivamente fermata dagli agenti. Dopo la convalida dell’arresto la donna è stata condannata alla pena detentiva di due anni.
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Nella seconda occasione è stata comunicata la necessità immediata di denaro per far fronte a un debito con la banca e la complice aveva convinto la vittima a consegnare tutti i suoi averi alla donna che si sarebbe presentata all’appuntamento. I poliziotti che stavano monitorando la truffatrice sono riusciti ad intercettare lo scambio e a fermare M.C..
Sempre nell’ambito della stessa attività info-investigativa, a fine gennaio era stata arrestata S.M., sorella di S.R., per il medesimo reato. la donna era stata condannata alla pena detentiva di 20 mesi.
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