TORINO – Circa 150 studenti aderenti ad alcuni collettivi universitari, taluni dei quali, militanti dl centro sociale Askatasuna, nel pomeriggio di giovedì 31 gennaio, hanno inscenato una manifestazione che ha riguardato alcuni esercizi commerciali ubicati nel centro cittadino e adibiti alla vendita di fast food.
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La presenza dei reparti della Polizia di Stato, impiegati nel servizio predisposto dal Questore, ha impedito che i manifestanti accedessero violentemente all’interno di un dei locali oggetto della protesta. Il corteo si è successivamente spostato verso il rettorato, ove i manifestanti hanno improvvisamente aggredito le forze dell’ordine con lanci di uova, tentando di accedere all’interno degli uffici.
I manifestanti stati contenuti da una breve azione del personale di polizia impiegato. A seguito dei tafferugli sono stati identificati 24 partecipanti alla manifestazione, sul conto dei quali sono in corso indagini finalizzate all’accertamento delle responsabilità a cura della Digos di Torino.
Nel corso dell’ultima parte della manifestazione, un assistente di Polizia, in servizio presso il Reparto Mobile di Torino, è rimasto lievemente contuso a causa dell’uso di un corpo contundente da parte di uno dei manifestanti.
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Riguardo le proteste contro Burger King e McDonald’s che da giorni si verificano presso l’Università, il capogruppo di Fratelli d’Italia nel Consiglio comunale di Torino Roberto Rosso, ha dichiarato:
“Il salotto buono di Torino, via Roma, ospita ormai soltanto i marchi di multinazionali che producono in Asia e vendono a prezzi medio bassi. I grandi centri commerciali disseminati in tutta la città ripropongono gli stessi marchi e la stessa globalizzazione. Tutti usano i social network, che di questo nuovo mondo senza confini e senza diritti sindacali sono la certificazione. Eppure alcuni sedicenti studenti da giorni protestano, anche violentemente, contro i fast food che operano nei pressi dell’Università di via Sant’Ottavio. Sarebbe interessante scoprire dove sono stati prodotti i vestiti che questi ragazzi indossano, dove i megafoni che usano, ma anche chi ha costruito i lacrimogeni che lanciano. Temo che anche questi arrivino con gli stessi criteri dei tanto odiati panini. Loro, giustamente, comprano ciò che costa meno, lacrimogeni compresi, ma forse anche chi va a mangiare un hamburger preferirebbe un ristorante stellato o almeno una buona trattoria, ma con 5 euro diventa difficile mangiare bene. Certe proteste sembrano davvero velleitarie”.
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