LEINI – Giovedì 15 novembre scorso in un’aula del Consiglio Comunale quasi al completo, si è tenuto un dibattito sul tema Caporalato e Agromafie.
Il relatore della serata è stato Davide Mattiello, Presidente della Fondazione “Benvenuti in Italia”; a presentare la serata Daniela Beltramo, Presidente di Uniti per Leini.
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Il tema ha suscitato grande interesse in un pubblico attento, dove, a chiusura del ragionamento sui fenomeni mafiosi nel campo dell’agricoltura, caporalato e dei volumi d’affari che essi sviluppano (100 mld di € anno) si sono succeduti alcuni interventi, di riflessione, che hanno arricchito i contenuti importanti della serata.
Nonostante la tematica spinosa e complessa, si è ragionato sull’art. 603-bis del codice Penale il quale parla di intermediazioni illecite e sfruttamento del lavoro e rende responsabile il “caporale” tanto quanto il “datore di lavoro” che approfittano dello stato di bisogno dei lavoratori, sottoponendo gli stessi a condizioni di sfruttamento e a volte “schiavitù”. Articolo sottoposto, quasi al suo nascere, a tentativo di abrogazione. Un episodio, raccontato da Mattiello, ha lasciato sicuramente un segno nella serata, che riguarda la metodologia con la quale nel barese la modalità del lavoro nei campi: se sei una donna passa attraverso un cappuccino ed una brioches che se accetti significa che sottostarai ad un rapporto sessuale in cambio del lavoro per il giorno dopo.
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Nel trattare l’argomento sulle Agromafie si è entrati nel merito del fenomeno della globalizzazione e grande distribuzione, anch’esse corresponsabili di un crollo del sistema agricolo.
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