RIVAROLO CANAVESE – L’amministrazione Comunale, per fare chiarezza circa la questione del taglio degli alberi in città, ha inviato un comunicato ai media, che pubblichiamo qui integralmente:
“Il patrimonio arboreo della Città di Rivarolo Canavese comprende quasi 2.000 alberi (oltre alle formazioni boschive) che caratterizzano i viali del centro storico, i parchi e le aree verdi.
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“In ambiente urbano le piante sono sottoposte a particolari stress fisiologici, decisamente superiori a piante che crescono in aree libere. Si tratta di stress fisiologici legati a molteplici fattori: spazi epigei ridotti, frequente necessità di dover contenere la chioma, inquinamento e calpestio. In tali condizioni le piante sono maggiormente suscettibili a subire attacchi parassitari e la loro durata in condizioni di sicurezza è frequentemente inferiore rispetto a piante che vivono in ambienti naturali.”
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“Lo stato di salute degli alberi – prosegue – deve essere periodicamente controllato per programmare gli interventi di manutenzione e di messa in sicurezza considerando tre obiettivi principali: la pubblica incolumità dei cittadini; il corretto sviluppo vegetativo degli alberi; il contributo paesaggistico ed ambientale degli alberi.
A questi criteri rispondono gli interventi avviati a partire dallo scorso luglio nell’ambito del Servizio di potatura delle alberate cittadine.
Il 25 settembre si è svolta in sala consiliare una serata informativa aperta al pubblico per illustrare le caratteristiche del patrimonio arboreo e gli interventi previsti. Considerando l’attenzione della cittadinanza rispetto al tema, è opportuno un aggiornamento in merito allo svolgimento del servizio di potatura.”
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“Su incarico dell’Amministrazione l’Agronomo Dott. Giovanni Claudio Corrazzin ha svolto fra ottobre e novembre 2016 le indagini di monitoraggio delle condizioni fitostatiche e fitosanitarie delle alberate comunali. Sono stati verificati 1.984 alberi secondo i protocolli metodologici redatti della Società Italiana di Arboricoltura. Gli alberi sono stati classificati in relazione alla propensione al cedimento: dalle classe A, piante che non presentano problemi di sicurezza, alla classe D, alberi con futuro compromesso, pericolosi e che devono essere abbattuti. Le valutazioni hanno anche considerato la valenza storica, paesaggistica ed estetica degli alberi considerando quando possibile interventi alternativi all’abbattimento (consolidamenti dinamici, potature mirate, ecc).
Il progetto redatto dal Dott. Corrazzin è stato approvato con deliberazione della giunta Comunale n° 242 DEL 07.12.2017 e prevede, tra il 2018 e il 2019, la potatura di 103 alberi, 20 interventi di consolidamento, 162 abbattimenti e la messa a dimora di 123 nuovi alberi.”
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E continua: “Saranno completamente reintegrati entro fine dicembre 2018 gli abbattimenti di Via Piave, Via Uligini, Viale Berrone e nel viale del Castello Malgrà. Ognuna di queste situazioni merita un cenno di approfondimento sulla scorta di quanto rilevato dall’Agronomo.
I 6 Aceri di Via Piave erano affetti da parassiti (Phellinus punctatus) e presentavano danni al colletto, il “confine” tra fusto e radici. Le chiome erano formate da rami epicormici, in seguito a forti tagli di potatura nei decenni precedenti. Lo stesso parassita caratterizzava 6 Prunus abbattuti in Via Uligini. Tutte le piante saranno sostituite con Pyrus calleryana, una specie ornamentale adatta ai contesti urbani ed apprezzata per la fioritura primaverile e le tonalità delle foglie in autunno.
Viale Berone comprende 17 ippocastani: alcuni con età stimabile tra 70/80 anni, altri sostituiti recentemente. Le piante più vecchie presentano carie in corrispondenza di passati tagli di potatura, ferite e cavità nel tronco principale. Le fioriere costruite nel 2008 intorno agli alberi del lato nord hanno determinato l’interramento del colletto. Su 17 alberi, per ragioni di stabilità 11 dovrebbero essere abbattuti. Per ottenere un risultato complessivo di uniformità, l’Agronomo ha previsto di ridisegnare il Viale sostituendo tutti gli alberi con nuovi Fraxinus angustifolia, varietà Raywood, adatta per la specifica situazione. Sul lato nord saranno demoliti tre lati delle fioriere, mantenendo il lato lungo il marciapiede: in tal modo saranno anche agevolate le manovre di parcheggio.
Nel Parco del Castello Malgrà le analisi del 2016 hanno confermato in 18 Noci neri del viale principale i sintomi da Phytophthora cambivora, un parassita che si diffonde tramite gli apparati radicali e determina nel giro di pochi anni la morte dell’albero. Alcune piante completamente secche o con stabilità compromessa sono già state abbattute a lugli. Non vi sono modalità di lotta contro l’infezione che, secondo le previsioni tecniche, si diffonderà a tutto il viale. Considerando l’alta frequenza del Parco, l’Agronomo ha disposto l’abbattimento degli alberi che non rispettano i parametri di sicurezza e la loro sostituzione con Bogolari (Celtis australis), specie poco suscettibile al parassita presente.
In Viale Berrone e nel Parco Malgrà saranno messi a dimora alberi con una circonferenza del fusto di 20/25 cm e alti circa 6 metri. Si tratta di dimensioni che coniugano buone prospettive di attecchimento e di crescita, rispetto ad alberi inizialmente più grandi, ma che si svilupperebbero più lentamente nel lungo periodo.
Con particolare riferimento agli interventi previsti in Viale Berone e nel Parco Malgrà il progetto è stato approvato dalla Sopraintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Torino. Oltre alla suddivisione in classi di pericolosità degli alberi cittadini, anche utile a comprendere la situazione “clinica” di ogni pianta, l’Agronomo, in base a parametri tecnici/scientifici, tempistici e ambientali, ha stilato l’elenco delle piante da abbattere per un corretto quadro d’insieme e armonia paesaggistica.
Alcuni abbattimenti sono necessari per risolvere situazioni di rischio alla pubblica incolumità o permettere lo sviluppo di esemplari in condizioni vegetative migliori di quelli abbattuti: per tali ragioni il mancato reimpianto di circa 40 alberi (il 2% del patrimonio complessivo) non può essere considerato un impoverimento del patrimonio arboreo cittadino. I casi principali riguarderanno:
Via Beato Bonifacio è stato necessario un diradamento selettivo di 13 conifere per risolvere un impianto originariamente troppo fitto che non permetteva il corretto sviluppo di tutti gli alberi;
Frazione Argentera per tre pioppi troppo vicini alla Scuola Primaria e alcune conifere morenti lungo il perimetro del cortile e 6 pioppi lungo il campo da bocce in Via Scognamiglio che saranno abbattuti per favorire lo sviluppo dei tigli nello stesso filare;
il Parco di Villa Vallero, dove saranno abbattuti due pioppi che non rispondono ai requisiti di sicurezza;
Piazza Mulinet, dove è necessario abbattere alcuni alberi sia nella scarpata lungo Corso Rocco Meaglia sia nei pressi dell’area camper lungo la circonvallazione ex SP 222.
Gli interventi previsti dal Servizio di potatura non sono svolti con “leggerezza”, ma motivati da puntuali valutazioni agronomiche: rispetto alla stabilità sono presenti circa altri 100 alberi in monitoraggio straordinario che, pur molto ammalorati, non risultano ancora pericolosi saranno pertanto mantenuti. Le operazioni comporteranno talvolta disagi alla circolazione e modificheranno l’aspetto di alcune vie e parchi della Città, ma sono necessarie per migliorare complessivamente la qualità del patrimonio arboreo, in relazione alla sicurezza dei cittadini e in prospettiva di riqualificazione attraverso i nuovi impianti che, oltre a Viale Berone, Via Piave e al Parco Malgrà coinvolgeranno circa altri 20 siti.”
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