VENARIA REALE – “Ho incontrato il nostro ministro alla Difesa Elisabetta Trenta che ringrazio per il tempo che ha saputo dedicarmi. È stata un’occasione importante per rappresentare le preziose realtà presenti sul territorio di Venaria Reale e le possibili progettualità che valorizzino non solo la nostra bellissima città, ma anche la sua vocazione storica fortemente militare.” Ad affermarlo è Roberto Falcone, Sindaco di Venaria Reale, che ieri martedì 16 ottobre, si è recato a Roma.
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Il Sindaco Falcone ha anche parlato dell’eliporto “Mario Santi” base del 34°squadrone elicotteri Aves Toro di Venaria, dove da anni si rincorrono voci di una probabile chiusura a causa dei tagli programmati dai precedenti Governi. Già l’allora sindaco Giuseppe Catania e l’allora Governatore del Piemonte Roberto Cota si opposero alle decisioni di chiusura dell’eliporto, nel 2006 fu addirittura utilizzato come base d’appoggio per tutti gli elicotteri di soccorso ed impiegato nel 2006 per gli aeromobili di Stato interessati alle Olimpiadi invernali.
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Il Gruppo di volo è costituito da piloti, tecnici operatori ed elicotteri idonei al volo con visori notturni che permette di operare senza limitazioni nell’arco delle 24 ore. Sono autorizzati ad effettuare interventi di soccorso notturno, anche primario, a favore della popolazione civile e vola con questi strumenti da 20 anni ed ha maturato pertanto una considerevole esperienza.
Il servizio fornito dal gruppo di volo è pressoché gratuito. La struttura, il personale ed i mezzi sono già presenti tutto l’anno per altri scopi e non occorrono pertanto, come avverrebbe qualora fossero altri Enti a dover svolgere tali compiti, notevoli investimenti finanziari per l’acquisto delle apparecchiature, per le modifiche da apportare agli elicotteri ed alle zone di atterraggio. Inoltre la dismissione dell’area demaniale ben si presterebbe a speculazioni edilizie in un’area limitrofa alla Reggia di Venaria, dequalificando e degradando il contesto limitrofo.
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Il sindaco Roberto Falcone, condividendo lo scenario attuale, cioè la chiusura della base entro il mese di dicembre, ha portato al Ministro della Difesa alcune soluzioni, riscontrando la particolare sensibilità da parte della Trenta sul tema. Lo squadrone Aves Toro è strategico soprattutto in caso di calamità naturali, come avvenuto in occasione di tutte le alluvioni che negli anni ’90 e ad inizio nuovo secolo hanno caratterizzato il nostro Piemonte e per evitare le ripercussioni che potrebbe avere sulle famiglie di questi 180 lavoratori e motivo di orgoglio per la città che ospita l’aeroporto militare più antico in Italia, dove lavorano circa 200 militari.
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Il Sindaco ha sottolineato che, se la base dovesse essere chiusa, tutto il nord ovest dell’Italia sarebbe privo di una base operativa con funzioni di protezione civile, peraltro posizionata in maniera strategica per supportare la Brigata Alpina Taurinense, la scuola militare alpina della Valle d’Aosta, il comando Nato di Solbiate Olona (Varese) e che dovrebbero appoggiarsi ai reparti volo di Bolzano o Rimini con evidente incremento dei costi. L’invito al Ministro della Difesa di venire a visitare l’eliporto, resta aperta.
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