VENARIA REALE – La Procura della Repubblica presso il Tribunale di Ivrea ha delegato al Comando di Polizia Locale di Venaria Reale le indagini necessarie per risalire ed identificare i responsabili di furto di corrente elettrica in varie località cittadine, sia in civili abitazioni che in locali commerciali/artigianali.
Tutto è partito da una denuncia di E-distribuzione risalente alla fine del 2017, che appunto chiedeva alla Procura di procedere per detto reato nei confronti di soggetti, all’epoca ancora ignoti, che si erano resi responsabili di manomissioni ai contatori Enel mediante la realizzazione di by-pass, in modo da consentire l’utilizzo dell’energia senza che questa passasse dallo strumento di misura, e quindi di essere conseguentemente fatturata.
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In una occasione addirittura, riferita ad un alloggio del centro storico, il prelievo è avvenuto senza che fosse mai stato stipulato con Enel un regolare contratto di fornitura.
In due attività imprenditoriali, inoltre, i titolari hanno agito in spregio alla legge procurandosi un ingiusto profitto, sempre perpetrando il furto di corrente elettrica: in un caso è stato costruito un by-pass che consentiva, almeno parzialmente, l’utilizzo di corrente senza che questa passasse attraverso il contatore, mentre nell’altro caso, dopo la sospensione per morosità della fornitura, il titolare ha riattivato da sé l’interruttore disattivato da Enel, forzando la serratura dell’armadio metallico che lo conteneva.
A seguito di indagini accurate, che hanno visto la convocazione presso il Comando di via Sciesa di diversi soggetti ascoltati come persone informate sui fatti, si è riusciti ad identificare tutti i responsabili dei reati denunciati da Enel, che sono stati denunciati all’Autorità Giudiziaria per i reati di furto aggravato (infatti, mentre in un caso è stato forzato l’armadio metallico, negli altri, per eseguire la manomissione, si è proceduto allo smontaggio del contatore rompendone i sigilli Enel).
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Ora spetterà alla Procura valutare i numerosi e dettagliati elementi raccolti nei confronti di tre imprenditori (uno italiano e due di nazionalità romena) e di un cittadino di nazionalità marocchina individuati dagli Agenti del Reparto Operativo della PM come autori dei fatti.
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