CIRIÈ – Da venerdì 16 a domenica 18 giugno a Ciriè tornerà il Palio dei Borghi, l’evento organizzato dall’associazione “La Spada nella Rocca” e patrocinato dalla Città Metropolitana di Torino che ogni due anni rievoca l’arrivo a Cirié della Marchesa Margherita di Savoia, nel 1305.
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La manifestazione inizierà venerdì 16 giugno con le “Cene in bianco e … colori del Borgo” nei diversi borghi cittadini, che riceveranno la visita della Marchesa Margherita e dei Cavalieri.
Sabato 17 giugno si svolgerà il corteo storico con oltre ottocento figuranti che, partendo da piazza San Martino, si snoderà per le vie cittadine arrivando nei giardini di Palazzo D’Oria, dove inizieranno i giochi per la contesa della Spada, il tiro con l’arco e le eliminatorie del tiro alla fune.
La giornata di domenica 18 si aprirà con la Santa Messa in Duomo alle 11,15, con la partecipazione della Marchesa Margherita, dei Borgomastri e delle Damigelle. Seguirà la benedizione di atleti, cavalli e cavalieri protagonisti delle tenzoni equestri.
Alle 14.30 inizieranno gli eventi pomeridiani: un nuovo corteo storico con partenza da Villa Remmert, le tenzoni equestri, le semifinali e le finali del tiro alla fune, la staffetta podistica. Il Palio 2017 si chiuderà nella serata di domenica 18, con la premiazione del borgo vincitore.
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QUANDO A CIRIÈ GOVERNAVA LA MARCHESA MARGHERITA
Nel 1300 il Basso Canavese e le Valli di Lanzo erano oggetto di contesa tra i Savoia e i Marchesi del Monferrato. Il marchese Guglielmo VII, della famiglia degli Aleramici, era uno dei più potenti signori ghibellini dell’Italia settentrionale. Guglielmo non poteva accettare di buon grado di veder accrescere la potenza dei Conti di Savoia al di qua delle Alpi. Erigendo rocche e castelli, i signori del Monferrato avevano assicurato i loro possedimenti contro l’espansione dei conti sabaudi. Il castello di Ciriè rientrava in tale logica difensiva.
Margherita di Savoia, figlia del Conte Amedeo V, detto “Il grande”, appena ottenuta l’emancipazione aveva sposato nel giugno del 1296 Giovanni I, Marchese del Monferrato, allora ventenne, stabilendo una pace duratura fra i Savoia e il Monferrato. Nel 1300 gli abitanti di Lanzo, Ciriè e Caselle prestarono giuramento di fedeltà alla Marchesa Margherita, davanti a testimoni, al notaio Brochus, a Giovanni I e al procuratore della Marchesa, Benedetto Alliaudi di Susa. Purtroppo il matrimonio durò pochi anni: nel gennaio del 1305 Giovanni I morì a soli 28 anni nel castello di Chivasso, forse avvelenato.
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Si estinse così la famiglia degli Aleramici. Nel marzo del 1305 venne assegnato a Margherita l’usufrutto perpetuo vedovile della rendita delle tre castellanie: Ciriè, Caselle e Lanzo, con diritto di giurisdizione e di governo su tutto il territorio. Margherita di Savoia giunse così a Ciriè, scelse il castello come dimora e prese personalmente possesso delle tre castellanìe, con l’intento di dar vita a un piccolo stato sul quale esercitare la propria autorità in autonomia. Margherita promise al popolo di rivedere con giuste franchigie gli obblighi, i dazi e le corvée e di emanare Statuti favorevoli per tutti.
La Marchesa venne accolta nella sua dimora dal castellano Amedeo Cavalerio (suo fiduciario) e dai notabili di Ciriè. Per l’occasione venne indetta una tenzone fra i Borghi della città. Il Borgo vincitore sarebbe diventato protettore e difensore della Marchesa. Margherita teneva sempre accanto a sé la spada dell’amato marito, Giovanni I, che divenne uno degli strumenti per la sfida fra i Borghi: chi fosse riuscito a conficcare l’arma nella rocca, sarebbe stato il vincitore. Ogni due anni a Ciriè si rievoca quindi l’arrivo di Margherita, mentre nell’anno intermedio tra due rievocazioni si disputa il Torneo delle Città Medioevali, che coinvolge altre sedici città piemontesi.
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