CHIAVERANO – Un grande nome del teatro nazionale sul palco del Teatro Bertagnolio di Chiaverano: venerdì 24 febbraio, alle 21, sarà di scena Paola Quattrini, protagonista di Oggi è già domani, un lavoro di Willy Russel, nella versione italiana di Jaia Fiastri.
La prima versione della commedia risale al 1986 (Shirley Valentine), ma la trama è molto attuale: Paola Quattrini interpreta Dora, una casalinga che si trova a fare i conti con un marito distratto e quasi sempre assente, due figli egoisti che si ricordano di avere una madre soltanto quando hanno bisogno di aiuto…
Ci sarebbero tutti i presupposti per un’esistenza grigia ma non è così, perché Dora è una donna dotata di eccezionali risorse e riesce a vincere la solitudine sfogandosi con un’amica che sa ascoltare: il muro della cucina. Al muro, Dora confida sogni, desideri e felici ricordi. Racconta i divertenti incontri con una antipatica vicina di casa, con una sorprendente compagna di scuola, un cane forzatamente vegetariano e con Pia la sua amica femminista. Dora esprime tenerezza, fantasia e un irresistibile umorismo. Grazie a queste doti, riesce ad evadere dalla prigione domestica e non solo metaforicamente. Un giorno ritrova tutto il suo coraggio: pianta la famiglia ingrata e si tuffa in una esotica avventura partendo per la Grecia. Uno scoglio in riva al mare diventa il nuovo confidente di Dora. Ed è così che riuscirà a trasformare il suo oggi in un domani.
«Oggi è già domani – dice Paola Quattrini – è una commedia dai tempi comici straordinari che sa stregare il pubblico. C’è tutto: delicatezza, poesia, humour. Uno spettacolo dedicato a tutte le donne, ma… anche a tutti gli uomini!».
Il regista Piero Garinei aggiunge: «Il testo è brillante e profondo allo stesso tempo e Paola è molto brava a condurre gli spettatori nella parabola di Pandora, delineando un cambiamento profondo che altro non è che un ritorno alla verità di una persona, con le sue passioni, inclinazioni e sentimenti prima intrappolati nella gabbia di un’esistenza routinaria. La pièce ha anche il merito di mettere in luce la fatica dello stare insieme, l’ingrigimento dei rapporti che non vengono tenuti vivi con uno sforzo consapevole e condiviso delle persone coinvolte La speranza di un recupero però c’è…».
Paola Quattrini debutta nel mondo dello spettacolo già da bambina esordendo nel cinema a quattro anni nel film Il bacio di una morta di Guido Brignone, alla radio a otto anni in Cavallo a dondolo a fianco di Corrado e in teatro a dieci anni in Il potere e la gloria di Graham Greene, per la regia di Luigi Squarzina.
Per tutti gli anni Cinquanta ha un’intensa carriera di attrice bambina come interprete in oltre 15 film. Ha successivamente interpretato vari film nel genere commedia, ma anche film drammatici come Panagulis vive (1982) di Giuseppe Ferrara. È stata diretta da Vittorio Gassman in Di padre in figlio (1982) e con lo stesso Gassman ha recitato in uno dei suoi ultimi film: La bomba (1999). Per la televisione ha interpretato, negli anni settanta, alcuni sceneggiati di successo, fra cui I demoni (1972) e Puccini (1973). Nel decennio successivo ha condotto, con Johnny Dorelli, il varietà Finalmente venerdì (1989).
In teatro ha lavorato soprattutto in commedie brillanti come Il gufo e la gattina al fianco di Walter Chiari e Mi è cascata una ragazza nel piatto al fianco di Domenico Modugno. È stata inoltre protagonista di Se devi dire una bugia dilla grossa con Johnny Dorelli e Oggi è già domani, ultima regia di Pietro Garinei al Teatro Sistina di Roma.
Nel 1993 vince il Nastro d’Argento alla migliore attrice non protagonista per l’interpretazione di Lea in Fratelli e sorelle di Pupi Avati.
Dei suoi partner più famosi, Paola Quattrini ha detto, in un’intervista a Repubblica: «Modugno era un genio, ma l’ho frequentato poco. Di Walter Chiari ero perdutamente innamorata: due spalle larghe ed uno sguardo assassino. Walter era davvero maschio: lui adorava le donne, dava loro spazio sia in scena che nella vita. Sapeva sempre essere un gran signore. Affascinante era anche Dorelli, Bramieri era un vero mattatore. Ognuno di loro amava l’universo femminile, lo rispettava. Non sempre è così: di solito i divi uomini sono allo stesso tempo primi attori e prime donne». Paola sa bene che il periodo che si sta attraversando, è cupo, ma non crede che per questo si debba rinunciare a fare teatro brillante: «Credo sia comunque giusto regalare un sorriso fatto di leggerezza, una risata lieve e una battuta che riesce a far riflettere»
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