RIVAROLO CANAVESE – Sala consigliare di Palazzo Lomellini gremita, lunedì sera, per la nomina dell’Atleta Rivarolese dell’anno e per passare il “Testimonial Sportivo della Città di Rivarolo Canavese”, durante una serata presentata da Vladimir Chiuminatto.
Presenti per l’occasione, diverse associazioni sportive rivarolesi, nonché l’Assessore Regionale allo Sport Giovanni Maria Ferraris.
Ad essere eletta “Atleta Rivarolese” dell’anno, Giulia Buffo, campionessa mondiale di Karate nel Kata individuale ai Mondiali di Jakarta che si sono tenuti quest’anno.
Giulia, dell’associazione Rem Bu Khan Karate, 19 anni ed emozionatissima, prima di approdare ai mondiali, è eccelsa in diverse prove. Per la categoria seniores, Europei Dresda 2014, argento in kata e kumite individuale e kata a squadre; più volte campionessa Italiana in kata e kumite; podi in gare internazionali, interregionali e regionali. Visibilmente commossa Giulia ha ringraziato l’Amministrazione omaggiando il Sindaco Alberto Rostagno, e il nuovo “Testimonial” della maglietta dei mondiali riportante il suo nome. A lei, oltre ai fiori, una targa dalla città che riporta “con ammirazione e gratitudine” e il libro dei 150anni della città.
Passaggio di consegna, poi, per il “Testimonial Sportivo della Città di Rivarolo Canavese” da Laura Oberto, vincitrice nel 2015 di 5 titoli italiani di atletica leggera, a Gianlorenzo Blengini, Commissario tecnico della nazionale di pallavolo maschile e argento olimpico a Rio 2016. Presente anche il Sindaco di Salassa, Sergio Angelo Gelmini, paese di adozione per Blengini. Anche per lui fiori, targa e libro.
Chiuminatto ha posto diverse domande al “Testimonial”, il quale ha raccontato come è approdato a svolgere questo lavoro. «Fin da bambino – ha raccontato Blengini – il mio sogno era far diventare lo Sport un lavoro. E così è stato. Non è facile, ci vuole impegno e ci vuole testa. Ringrazio la mia compagna che mi sostiene e mi sopporta.» E poi ha fatto un’affermazione importante nel mondo dello Sport. «Quando vinciamo non dobbiamo tirare un sospiro di sollievo perchè ci frega. Quella vittoria è solo l’inizio. È più difficile “rivincere” che “vincere”. Mentre quando perdiamo dobbiamo ricordare che abbiamo affrontato qualcuno che in quel momento è stato più bravo di noi. In “quel momento” non in assoluto.
Una lezione che può essere applicata a qualsiasi sfera e non soltanto a quella sportiva, da tenere sempre a mente.
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