venerdì 23 Maggio 2025
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CASELLE – RUBAVANO AUTO DI LUSSO ALL’AEROPORTO E ALLO JUVENTUS STADIUM

CASELLE – Misure cautelari eseguiti dalla Polizia di Stato italiana, nell’ambito di  una vasta operazione a cui hanno partecipato simultaneamente e congiuntamente gli organismi di polizia Italiani Spagnoli e Belgi, supportati dalle Agenzie sovranazionali Europol ed Eurojust, nei confronti di alcune persone responsabili di furto di autovetture di alta gamma, soprattutto Mercedes, Bmw e Land Rover, che trafugavano presso gli aeroporti internazionali di Torino-Caselle e Milano-Malpensa, oltre che nell’area metropolitana Torinese.

I responsabili si erano organizzati per rubare le auto soprattutto nei pressi dello Juventus Stadium in occasione degli incontri di calcio di Champions League e del campionato nazionale, sapendo di poter contare su 90 minuti  circa per “operare” tranquillamente, prima che i proprietari ritornassero alle loro auto. Provvedevano poi ad esportarli illegalmente via terra verso altri paesi europei e verso il Marocco o  tramite containers verso la Nigeria. Si tratta di un sodalizio criminale dedito al furto ed al riciclaggio di autovetture disarticolato dalle Squadre di Polizia Giudiziaria del Compartimento Polizia Stradale “Piemonte e Valle d’Aosta” di Torino e della Sottosezione Polizia Stradale di Susa coordinate dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Torino.

Durante l’attività, tuttora in corso, sono state sequestrate, all’interno di una stamperia clandestina, centinaia di banconote false, documenti contraffatti e supporti per documenti in bianco utilizzati dall’organizzazione per commettere i reati.

Il gruppo criminale composto da maghrebini, italiani e nigeriani, con basi logistiche a Torino,  Bruxelles (Belgio) e Vigo (Spagna),  per rubare i veicoli utilizzava due differenti tecniche che, in pochi minuti, consentivano loro di allontanarsi a bordo delle auto rubate:

La prima  consisteva nell’asportare i veicoli, per lo più  BMW e Mercedes, mediante l’utilizzo di chiavi supplementari di accensione ottenute in Spagna in maniera fraudolenta previa  presentazione alle concessionarie ufficiali di carte di circolazione e carte d’identità italiane contraffatte;

La seconda, quella utilizzata per asportare veicoli del brand Land Rover, consisteva nell’introdursi all’interno dell’abitacolo delle auto previa rottura di un finestrino laterale posteriore per riprogrammare sul posto la centralina tramite una speciale apparecchiatura, operazione questa  che ne consentiva un immediato avviamento attraverso l’utilizzo di una   “chiave grezza” tipo transponder.

Facevano parte del sodalizio numerosi “ricettatori” che disponevano di box ubicati nell’hinterland Torinese presso i quali venivano occultati i mezzi in attesa di essere trasferiti all’estero; vi erano poi diversi autisti-corrieri, anche giunti dal sud Italia, appositamente ingaggiati per lo spostamento e il trasferimento delle auto.

I ricettatori nigeriani avevano  altresì la disponibilità  di ampi spazi (terreni recintati) ove facevano depositare i container all’interno dei quali venivano caricate ed occultate tra masserizie varie  autovetture rubate che poi venivano imbarcate su navi dirette  in Africa. Collaborava con loro anche un autista di carroattrezzi che si occupava di sistemare le auto all’interno dei containers.

L’organizzazione criminale, al fine di  ottenere targhe e documenti contraffatti necessari per riciclare le auto rubate, si rivolgeva a maghrebini ed italiani che operavano nell’hinterland Milanese ove è stata individuata una stamperia clandestina.

Dopo un anno e mezzo di indagini ininterrotte, nella mattinata di ieri, gli uomini del Compartimento della Polizia Stradale del Piemonte,  coordinati dalla locale Procura della Repubblica e  dall’organismo internazionale Eurojust, e con la collaborazione di personale del Compartimento della Polizia Stradale di Milano e Bari hanno tratto in arresto 27 persone – in esecuzione a misure cautelari o  provvedimenti di fermo disposti dall’A.G. Torinese.  Alcuni provvedimenti sono stati eseguiti in Belgio e in Spagna in esecuzione ad un mandato di arresto europeo emesso dal G.I.P. del Tribunale di Torino.

Inoltre, nel corso delle indagini sono state sequestrate 40 autovetture tutte dei brand Land Rover e Mercedes per un valore commerciale stimato di oltre  3.000.000 di euro ed arrestate altre 20 persone oltre a quelle colpite dalle misure cautelari.

 

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