POLITICA – L’Unione Generale Lavoratori Corpo Forestale dello Stato ricorrerà all’Autorità Giudiziaria, se la politica non fermerà Patrone.
“Nonostante le ripetute denunce politiche sui comportamenti più che discutibili del Capo del Corpo Forestale dello Stato Cesare Patrone, – dichiara Danilo Scipio, Segretario Generale dell’Unione Generale Lavoratori Corpo Forestale dello Stato in una nota – il Governo ed il Ministro Martina in particolare, inspiegabilmente, ancora tergiversano sul suo avvicendamento”.
“Nonostante esistano regole ben precise sulla gestione e la mobilità del personale – spiega il sindacalista – la totale assenza della politica nelle dinamiche interne al Corpo Forestale dello Stato consente a Patrone di fare ciò che vuole, di negare trasferimenti per l’assistenza di familiari con disabilità e poi di accordarne per esigenze di servizio in sedi addirittura in esubero di personale, onerosi per lo Stato e seguendo logiche imperscrutabili che lasciano gravi perplessità sulla correttezza del suo operato”.
“Se la politica non ‘arresterà’ tempestivamente Patrone, saremo costretti a ricorrere di nuovo all’Autorità Giudiziaria – conclude Scipio – per denunciare quelli che riteniamo veri e propri abusi d’ufficio che vengono perpetrati ai danni di dipendenti in difficoltà, ai quali vengono negati benefici previsti dalle norme vigenti. Ormai non si tratta più di cattiva gestione ma di gestione clientelare”.
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