BRANDIZZO – Due società hanno manifestato interesse alla procedura di cessione avviata da Mercatone Uno nell’ambito del concordato preventivo.

Sono le principali novità emerse durante il tavolo convocato dall’assessore regionale al Lavoro, Gianna Pentenero, al quale hanno partecipato i rappresentanti dall’azienda, i sindacati e i sindaci delle città dei 12 punti vendita del gruppo presenti sul territorio piemontese, con un totale di 389 addetti. Il 12 marzo ci sarà l’incontro presso il ministero dello Sviluppo Economico.

I sindacati, oltre a sollecitare una soluzione per i 21 lavoratori in cassa integrazione a zero ore del Tre Stelle di Beinasco, hanno ricordato che in questi anni i dipendenti del gruppo hanno manifestato professionalità, solidarietà e attaccamento al lavoro. Sono elementi di cui si dovrà tenere conto nell’ambito del nuovo piano industriale, che si auspica non porti ad alcun esubero. Gli amministratori locali,preoccupati per le possibili ricadute occupazionali della crisi, hanno assicurato la massima collaborazione e hanno garantito gli strumenti disponibili per salvare tutti i punti vendita.

Pentenero ha dichiarato che i punti toccati verranno portati dalla Regione al tavolo nazionale e ha garantito che, se fosse necessario, l’assessorato metterà in campo ogni competenza possibile, in termini di ricollocazione, di politiche attive, di attività di formazione per il personale. “Naturalmente – ha concluso l’assessore – ci auguriamo che non ci sia bisogno di ricorrere a queste soluzioni e soprattutto speriamo in unadefinizione positiva della vicenda, perché non vogliamo perdere in termini economici e occupazionali il valore che Mercatone Uno riveste oggi nella nostra regione”.

Marinella Migliorini, segretario generale della Filcams-Cgil Piemonte, aggiunge: “È stato concordato il mantenimento del tavolo regionale anche dopo l’incontro al ministero della prossima settimana e c’è l’impegno di tutti ad adoperarsi per salvaguardare l’occupazione. Sappiamo che per garantire la sostenibilità del concordato bisogna agire sull’abbattimento dei costi, i lavoratori ne sono consapevoli”.