EVENTI RIVAROLO – Giovedì 18 dicembre alle ore 21 presso la Sala Consiliare del Municipio di Rivarolo Canavese (ingresso da via Ivrea 60), si terrà una serata dedicata al gemellaggio con la città argentina di Sunchales (Santa Fé),
organizzata dall’Amministrazione Comunale, in collaborazione con la Famija Canavzan-a e con la partecipazione della casa editrice Atene del Canavese.
Dopo i saluti del Sindaco Alberto Rostagno e dell’Assessore alla Cultura Costanza Conta Canova, il Vicesindaco Edoardo Gaetano ripercorrerà le tappe del gemellaggio che unisce dal 1999 Rivarolo a Sunchales. Seguiranno la proiezione di un video dello scambio tra studenti effettuato nel 2012, con le testimonianze di Valeria Mammino, Eleonora Tucci, Andrea Lacchi e Massimiliano Tarizzo.
Antonio Gallo, presidente della Famija Canavzan-a ricorderà i legami del sodalizio rivarolese con l’Argentina: il gemellaggio venne istituito con il coordinamento della Regione Piemonte e della Famija Piemonteisa, con l’intento di consolidare la memoria storica dei flussi migratori avvenuti tra la fine dell’Ottocento e i primi del Novecento.
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Seguiranno le presentazioni di due libri della casa editrice “Atene del Canavese”, che recupera il nome con cui era nota San Giorgio Canavese ai tempi di Carlo Botta.
Il direttore Giampaolo Verga illustrerà insieme all’autore Giancarlo Libert “Torinesi nella Pampa”, dettagliata ricerca sull’emigrazione piemontese verso l’Argentina.
Rinaldo Doro presenterà il suo “Sonador da coscrit e da quintet”, una ricerca sulle tradizioni musicali delle valli canavesane.
Al termine della serata brindisi augurale.
Il gemellaggio tra Rivarolo Canavese e Sunchales (tratto dal libro “Rivarolo Canavese Città 1863-2013)
I contatti tra le due amministrazioni comunali iniziano nel 1997 con il coordinamento della Regione Piemonte e della Famija Piemonteisa: le finalità dell’iniziativa sono quelle di consolidare la memoria storica dei flussi migratori tra Piemonte e Argentina avvenuti tra la fine dell’Ottocento e i primi del Novecento e stabilire legami stretti tra le due comunità.
La prima visita ufficiale a Sunchales di una delegazione dell’amministrazione comunale rivarolese avviene nel giugno 1999 ricambiata, da parte argentina nell’aprile del 2000; ve ne saranno altre nell’ottobre 2000 e 2005, nel maggio 2006 e 2012.
Nel periodo febbraio-marzo 2000 quattro giovani di Sunchales vengono ospitati da famiglie rivarolesi per tre settimane: ha cosiì inizio il calendario di scambi culturali per giovani che si ripetono con regolarità e in alternanza fino al 2002. L’ultima esperienza è quella del 2012 con quattro giovani di Sunchales in visita di studio finanziata dalla Regione Piemonte e ospiti in famiglia a Rivarolo; nel mese di settembre tre nostri giovani concittadini soggiornano a Sunchales per due settimane.
Sunchales si trova nel bacino lattiero-caseario più importante dell’Argentina, localizzato nel centro ovest della provincia di Santa Fé. Il distretto possiede una superficie di 360 chilometri quadrati e conta circa 24.000 abitanti.
È avamposto militare alla fine del Settecento; la prima colonizzazione avviene a partire dal 1867.
L’immigrazione intensiva a Sunchales termina nel 1914 (circa 2.400 abitanti) e dal 1938 (circa 3.600 abitanti) si registra la prima fase di crescita economica.
Nel 1967 Sunchales (circa 10.000 abitanti) ottine il titolo di città e nel 2005 il Congresso Nazionale la dichiara “Capitale del Cooperativismo”.
Il settore agroalimentare è rappresentato dal 177 aziende rurali che si dedicano alla produzione di latte, cereali e foraggio: sono diffusi l’allevamento bovino e l’apicoltura. I settori industria-commercio-servizi comprendono più di 1.500 aziende.
La casa editrice Atene del Canavese
La casa editrice “Atene del Canavese” nasce nel 2010 con la precisa volontà di coniugare tradizione e modernità, passato e presente in un costante dialogo.
“Atene del Canavese” è anche l’appellativo che si è guadagnato San Giorgio Canavese grazie ad alcuni grandi personaggi che, dalla fine del 1700, ne hanno tracciato la storia: Carlo Botta, Teresa Belloc, Carlo Vigna, per citarne alcuni.
Attingere al passato, dunque, con l’intento di trovare nuovi stimoli per il presente.
Torinesi nella Pampa, di Giancarlo Libert
Con “Torinesi nella Pampa – L’emigrazione dal Piemonte e dalla provincia di Torino in Argentina” l’Autore propone il suo studio pluriennale sul fenomeno dell’emigrazione piemontese condotto attraverso ricerche storiche e iconografiche, testimonianze ed interviste alle comunità dei piemontesi in Argentina.
Il lavoro, che esamina l’emigrazione dalla provincia di Torino in Argentina con un taglio storico biografico arricchito da statistiche e documenti, fa seguito ai precedenti volumi dedicati alle province di Asti e Cuneo. Partendo da una prima analisi delle cause sull’emigrazione, viene analizzato il fenomeno dei gemellaggi e la colonizzazione della provincia di Cordoba, la cui capitale provinciale è gemellata con la città di Torino. Segue un’ampia sezione dedicata ai personaggi originari del torinese emigrati in Argentina. Vengono illustrati i legami di Jorge Mario Bergoglio con Torino, dove nel 1908 nacque Mario Francesco, padre di Papa Francesco, ed è inoltre illustrata la visita effettuata da S.E. Torcuato di Tella, ambasciatore argentino presso la Repubblica Italiana, alla frazione Vallongo di Carmagnola nel settembre del 2012.
Sonador da coscrit e da quintet di Rinaldo Doro
La filosofia che guida Rinaldo Doro in questa meticolosa indagine è la stessa che anima il Centro Etnologico Canavesano, vale a dire raccogliere, documentare, restituire e analizzare le testimonianze della Gente. Non la semplice nostalgia del passato, ma la conoscenza e la consapevolezza dello stesso per entrare nel cuore della cultura popolare canavesana e renderne partecipi anche le nuove generazioni che desiderino far rivivere quella cultura orale, testimonianza di una civiltà ricca di valori. Spartiti, interviste, descrizione di strumenti musicali, “voci” inconfondibili di quanti, attraverso il ricordo di chi li ha conosciuti, ritornano a vivere in tutta la loro genuinità. Recuperare il passato attraverso questa paziente ricerca non significa vivere di ricordi e di sentimentalismi, bensì rendere più consistente il presente per affrontare il futuro, consapevoli delle proprie radici culturali.
Tutto questo è confluito in “Sonador da Coscrit e da Quintët”, un omaggio alla Musica, a quel divertimento che sapeva generare emozioni autentiche attorno ad una tavola imbandita da paste, bignole ma, soprattutto, dal cuore pulsante della Gente.
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