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Rivarolo – Ex Vallesusa: area di nessuno, area di tutti

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RIVAROLO CANAVESE – “La strada di nessuno”. È stata battezzata così l’area ex Vallesusa, dagli esercenti che vi lavorano.

Manto stradale dissestato con profonde buche, mancanza di illuminazione, niente pulizia della strada né passaggio di spazzaneve: è la situazione che denunciano ormai da tempo. È stato anche presentato un esposto in comune (quando ancora era commissariato), firmato da tutti, ma è rimasto fermo lì, negli uffici comunali (LEGGI QUI L’ARTICOLO IL PARERE DELL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE SULLA FACCENDA)

« Siamo stufi – afferma Nicola Elmo, titolare dell’Urban Zoo – invano da tempo stiamo cercando di far capire al Comune che la strada, ridotta in questo stato, rappresenta un pericolo per gli utenti. Un giorno c’era una nonna con il nipotino in bici, la ruota si è infilata in una buca e sono caduti tutti e due a terra. Fortunatamente non si sono fatti nulla. C’è da considerare anche che in questa via ci sono anche gli uffici dell’Inps, dove si recano soprattutto persone anziane, donne in gravidanza e persone con disabilità, e la strada dissestata, così come il ghiaccio e la neve in inverno, rappresentano un pericolo. Per non parlare dell’illuminazione mancante: molta gente non viene più qui nel tardo pomeriggio d’inverno, perché ha paura.»

I disagi derivano da una controversia burocratica: la strada è privata o pubblica?

Secondo gli uffici comunali è “privata ad uso pubblico”. Ma cosa significa di preciso? Che il transito è aperto a tutti (difatti la maggior parte degli automobilisti “taglia” il traffico cittadino passando da lì), ma la manutenzione spetta ai privati.

«Puliamo già il pezzo di marciapiede che ci compete – continua Elmo – ma più di così cosa dobbiamo fare? Inoltre di qua transitano i mezzi pesanti che portano il cippato alla centrale. Passano carichi, e talvolta anche ad elevata velocità, peggiorando ulteriormente la situazione del manto stradale.»

«E alzano un gran polverone – aggiunge Patrizia Derossi del Bar Valsusa – tanto che non posso neanche lasciare il dehor scoperto. È una vergogna che nessuno faccia niente. Il nostro esposto è là, sepolto negli uffici come se neanche fosse stato fatto.»

Ai commercianti è stato detto che la proprietà non intende asfaltare né concedere il permesso di farlo.

«Eppure durante il Giro d’Italia i mezzi delle televisioni sono stati parcheggiati nella proprietà e durante i festeggiamenti di San Giacomo, è stato concesso il permesso ai giostrai di sostare con camper e roulotte. Non abbiamo nulla contro i giostrai – premettono – ma certamente quella non è un’area da campeggio. Difatti gli allacciamenti non contemplavano propriamente le norme sulla sicurezza.»

Inoltre denunciano che da oltre un anno chiedevano che venisse abbattuta la guardiola, ma la richiesta non è mai stata presa in considerazione, fino al Giro d’Italia.

Non è tutto. Un altro problema è quello dell’agibilità. La titolare di Tuo Logo, Simona Verna, da nove anni tenta di ottenere l’agibilità, necessaria (oltre ad essere un diritto) per la prosecuzione e l’ampliamento della sua attività.

«Finora ho già speso circa 26mila euro – spiega – ho già fatto mille modifiche, pagato fior di studi tecnici, ma ogni volta c’è qualcosa di nuovo che non quadra e qualche documento in più da presentare. La mia attività è all’ingrosso, è ho bisogno di lavorare anche attraverso l’e-commerce. Il problema è che il commercio elettronico è legato all’autorizzazione del Comune, autorizzazione che non mi viene data senza l’agibilità, la quale continua a non arrivare. Inoltre con il piazzale in questo stato quando piove mi si allaga l’ufficio. E se qualcuno dovesse farsi male qui fuori, – conclude – chi ne risponderebbe?»

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