Osservato nelle sue tipologie (egizio, greco e romano), nella sua modalità di appoggio al suolo e nella sua funzionalità di parte di un insieme complesso qual è il corpo umano, il piede costituisce la chiave di volta del movimento ma anche del restare immobili, il simbolo di una libertà che non si ferma e cerca sempre orizzonti nuovi per raggiungere altrettanti obiettivi. Così per la calzatura, nata per avvolgere e proteggere il piede, ma evolutasi passando da sola necessità di protezione ad accessorio di fashion, a volte impreziosito e realizzato con arte.
Scarpe magiche, certo, ma solo se costruite da un calzolaio prodigioso
La scarpa con i suoi derivati, stivale-sandalo-pantofola e altri, ha da sempre anche imperversato nelle fiabe, svolgendo spesso un ruolo portentoso, di uscita di sicurezza da situazioni difficili se non drammatiche e fornendo ai personaggi il mezzo per giungere a momenti più incisivi della narrazione. E le calzature si sono impregnate di magia, si sono abbellite di colori vividi, hanno assunto forme morbide e sinuose, suole e tacchi per ogni gusto, adattandosi ai piedi di eroi, principesse, personaggi di fantasia buoni e cattivi.
Già, proprio così, non dev’essere il piede a proporzionarsi alle dimensioni del manufatto che lo riveste, bensì la scarpa ad adattarsi a esso, seguendone la silhoette sotto ogni prospettiva, esaltandone i pregi attraverso modello, consistenza e colore. Questo fu il grande segreto, l’originale intuizione di Salvatore Ferragamo quando, tanti e tanti anni fa come iniziano le favole, cominciò a ideare e a realizzare i propri modelli di calzatura che lo resero famoso e apprezzato artigiano di eccellenza, artista della creatività applicata alle scarpe. Un calzolaio che divenne prodigioso studiando però anche ingegneria, matematica e anatomia e senza mai accontentarsi del risultato raggiunto, sfidando il proprio acume oltre ogni limite. Un Mastro ciabattino che collezionò migliaia di modelli legato ciascuno a un nome famoso, nell’ arte, nello spettacolo e nella cultura.
Oggi il suo Museo esprime il profondo legame che attraversa l’uomo e le sue espressioni artistiche con mostre, eventi e proposte di viaggi nella lettura delle favole più belle perché il mondo ha bisogno di immaginazione e di magia, ha urgente necessità di credere ancora che i sogni possano realizzarsi e che un oggetto umile come una scarpa possa conquistare meraviglia come una corona regale.
Marita Ronzani
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