RIVAROLO CANAVESE – All’ottava edizione del Festival Internazionale del Film di Roma, conclusasi lo scorso 17 novembre, si è distinta anche una presenza canavesana: il rivarolese Fabio Bobbio ha infatti lavorato come montatore al film “I corpi estranei”, lungometraggio del regista milanese Mirko Locatelli in concorso ufficiale per il Marc’Aurelio d’oro.
Tarantelli, Locatelli e Bobbio sul red carpet a RomaIl film ha come protagonista un padre, Antonio (interpretato da Filippo Timi), solo a Milano con il suo bambino affetto da una grave malattia: sono arrivati al nord per cercare uno spiraglio di salvezza. Jaber (l’esordiente Jaouher Brahim), quindici anni, vive a Milano con un gruppo di connazionali: è migrato in Europa da poco, in fuga dal Nord Africa e dagli scontri della primavera araba. L’ospedale è una città nella città dove entrambi sono costretti a sostare: Antonio per guarire Pietro, Jaber per assistere il suo amico Youssef. La malattia è l’occasione per un incontro tra due anime sole e impaurite, due “corpi estranei” alle prese con il dolore.
Oltre al successo delle proiezioni presso il Parco della Musica e alle favorevoli critiche sulle principali testate nazionali, al film è stato attribuito il premio “Sorriso diverso Roma”, dedicato dall’omonima associazione impegnata nella sensibilizzazione della collettività civile alle tematiche dell’integrazione e della diversità, intesa come elemento di ricchezza e valore. “I corpi estranei” è stato scelto perché «nel raccontare la storia di Antonio e Jaber, ci impone di riflettere e ci permette di entrare in maniera più dettagliata nel merito delle notizie che quotidianamente popolano i telegiornali».
Il film, scritto da Mirko Locatelli e da Giuditta Tarantelli e prodotto dalla casa di
Fabio Bobbio e Mirko Locatelli sul set del filmproduzione milanese Strani Film, si avvale anche della colonna sonora firmata dai Baustelle.
«La collaborazione con Mirko Locatelli – spiega Fabio Bobbio, – è iniziata nel 2003, per i documentari “Reazioni Chimiche”, “Il sogno di un viaggio” e “Crisalidi”. Per I corpi estranei a parte il ruolo di montatore, ho ricoperto anche il ruolo di assistente alla regia, concentrandomi sulla coordinazione del lavoro tecnico della troupe e sui possibili montaggi finali già dalle riprese. Il vero e proprio montaggio é stata un’esperienza professionalmente molto intensa e appassionante fianco a fianco allo stesso regista, durata poco più di 4 mesi – conclude Bobbio segnalando che – il film sarà distribuito nelle sale probabilmente nella prossima primavera e speriamo un buon riscontro del pubblico. L’esperienza di Roma ci fa sentire ottimisti».
Rivarolese, classe 1980, dopo la laurea a Ferrara, con una tesi sul cinema indipendente, Fabio Bobbio ha proseguito la sua formazione in Argentina, presso l’Observatorio de Cine di Buenos Aires dove si é specializzato in documentario cinematografico, per poi trasferirsi a Barcellona dove ha alternato il lavoro di montatore a quello di docente di montaggio e documentario in scuole di cinema specializzate.
Non sono mancate anche le collaborazioni in Canavese, in particolare con Collettivo Cromocinque: ha partecipato alle riprese di “S.A.L.P. esercizio di memoria” e, la scorsa estate, è stato l’operatore principale per “Cinematografica Perona 1913”, il nuovo progetto dedicato ad un secolo di cinema a Cuorgnè. Attualmente sta preparando il suo primo progetto da regista: un lungometraggio tra documentario e finzione che vede proprio il Canavese come location principale.
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