CASTELLAMONTE – I dipendenti Asa, licenziati lo scorso 15 ottobre al subentro della nuova azienda, Tecknoservice, si sono ritrovati ieri mattina a Castellamonte, a Palazzo Martinetti, convocati dai funzionari del Centro per l’Impiego e dalla Provincia per illustrare loro il progetto di ricollocazione.
All’incontro erano presenti anche i Sindacati, che sono saliti sul palco, uno alla volta per parlare alla platea degli ex lavoratori. L’unico che è riuscito a dire qualcosa, seppur accompagnato da un vociare di sottofondo, è stato Luca Cortese della Uil. «Non siamo soddisfatti di come è finita. Ci tengo però a dire che questa è la prima giornata di un percorso. A dicembre incontreremo la procedura che si è impegnata ad elaborare i cedolini, e ragioneremo sui termini di rientro circa le vostre spettanze.»
Quando stava per prendere la parola il sindacalista della Cgil, dal pubblico si è alzata una voce che ha rimarcato che loro “non erano lì per ascoltare i sindacati, e che quindi, se volevano parlare, di farlo dopo, esaurito il tema dell’incontro”. Nonostante l’applauso generale, il sindacalista ha cominciato comunque il suo discorso. La peggio l’ha avuta Piero Grisolia, Rsa Cisl: appena preso il microfono, gli ex lavoratori hanno iniziato ad urlare frasi tipo “sindacalisti lasciate stare, andate a casa”, cosicchè il suo intervento è stato stoppato sul nascere.
Dopo questa breve parentesi, i funzionari hanno illustrato il progetto “rischio occupazione”, al quale dovrebbero aderire gli ex lavoratori Asa. Il progetto di ricollocazione sarà diviso in due tempi: il primo, che terminerà a fine febbraio, avrà come obiettivo “definire il profilo professionale”, mentre il secondo, che durerà sei mesi a partire da marzo, riguarderà i percorsi di formazione professionale vera e propria.
«La prima parte, ossia il percorso di analisi richiede obbligatoriamente una presenza costante da parte vostra – hanno spiegato Alberto Anselmo e Armanda Romano – invece la seconda andrà valutata successivamente. Per alcuni di voi, la formazione sarà un percorso fondamentale per la ricollocazione. I Centri per l’impiego vi chiameranno e vi affideranno ad un operatore che vi seguirà e resterà a vostra disposizione in qualsiasi momento. Quando una persona è rimasta inserita per diverso tempo in una realtà lavorativa, il reinserimento nel mondo del lavoro è difficile.»
I dati sciorinati dai funzionari, non hanno certo lasciato molte speranze agli ex lavoratori: 140mila persone iscritte ai Centri per l’Impiego della Provincia di Torino e per quanto concerne i percorsi di ricollocazione, le percentuali dei disoccupati che riescono a trovare il lavoro al termine dell’iter, sono passate dal 65% del 2010 al 15-20% del periodo attuale. Per niente confortante.
© Riproduzione riservata - vietato l'utilizzo di testi, video e foto se non espressamente autorizzato dall'Editore
Per restare sempre informato, iscriviti ai nostri canali gratuiti:
la newsletter di WhatsApp per le notizie di Cronaca (per iscriverti invia un WhatsApp con scritto NEWS ON al 342.8644960);
il nostro canale Telegram (ObiettivoNews);
il nostro canale WhatsApp https://whatsapp.com/channel/0029Va9vIQO30LKS6x1jWN14 con le notizie selezionate dalla nostra redazione.