FAVRIA – Al Consiglio Comunale rinviati i punti sulla Tares.
Si avvertiva tensione nel Consiglio Comunale che si è svolto ieri a Favria. Durante le comunicazioni il Capogruppo di Opposizione, Lucia Valente, ha letto una dichiarazione, nella quale, sostanzialmente, si attaccava in modo abbastanza forte la Giunta Ferrino per la mancanza di dialogo e per le decisioni adottate senza consultare l’opposizione, toccando diversi punti: dalla modifica dello Statuto alla Tares; dalla Casa di Riposo ad Asa, fino ad arrivare alla mensa, proponendo la costituzione di una Commissione di Bilancio allargata alla Comunità Favriese.
Una dichiarazione che ha fatto andare su tutte le furie il primo cittadino, che ha focalizzato l’attenzione, nella sua risposta, su Asa, commentandone la situazione.
«La vicenda Asa si è chiusa in modo inglorioso per colpa degli Amministratori – ha commentato il Sindaco Serafino Ferrino – 84 persone licenziate e senza ammortizzatori sociali, se non la disoccupazione. Il Comune di Favria ha pagato questo scempio ritrovandosi con ben quattro dipendenti favriesi licenziati, capi di famiglia. Ciò che più mi spiace è che la gente si lamenti e non riesca a capire che stiamo passando da una gestione pubblica a quella privata. Non passano più a ritirare dove passavano prima; da quattro assistenti sono rimasti in due senza coordinatore, e hanno difficoltà perché devono gestire zone che non conoscono. Bisogna avere pazienza. Da un mese e mezzo circa – ha proseguito – è stato fondato un comitato tecnico con dieci amministratori, e Favria ha un posto occupato da Capozzielli. Pensate che quattro tecnici di settimo livello sono passati a secondo e ora si occupano della raccolta pur di non perdere il lavoro. L’elenco dei lavoratori – ha concluso Ferrino – è stato pubblicato in bacheca e l’hanno saputo così, arrivando la mattina, come quando si va a vedere se si ha superato un esame. Questo è un modo di agire che come amministratori non abbiamo assolutamente condiviso.»
Tra i punti all’ordine del giorno, tre riguardavano la Tares. Il Consiglio Comunale è stato sospeso per circa venti minuti per permettere all’ufficio di Presidenza allargato di riunirsi in consultazione. «Se il Senato convertirà in legge il fatto che la Tares non è più obbligatoria, – ha dichiarato Gianluca Capozzielli riaprendo il Consiglio – i Comuni potranno decidere se tornare a Tarsu o Tia, fermo restando i trenta centesimi da versare allo Stato in dicembre. Quindi abbiamo deciso di rinviare questi punti, in attesa della decisione del Senato, che dovrà avvenire entro fine mese. Da domani lavoreremo nell’altro senso, in modo da poter, una volta che la legge sarà definitiva, tornare in Consiglio per l’approvazione e far adottare i provvedimenti agli uffici, il tutto in tempi brevi.»
Infine è stata accolta dalla maggioranza la proposta dell’opposizione di creare un fondo, con il ricavato della dismissione delle quote di partecipazione alla Società Provana, da destinarsi alla realizzazione, sul territorio favriese, di progetti o eventi in materia di legalità.
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