RIVAROLO CANAAVESE – Rivabanca è in ritardo, o meglio, più che altro è in ritardo l’iter burocratico. L’ha reso noto il Presidente Giovanni Desiderio, con una missiva spedita a tutti i soci.
«Rivabanca è nella fase finale del processo autorizzativo, ma purtroppo ancora nulla è visibile per i nostri 1417 soci, che hanno creduto nell’iniziativa. La nave aspetta il varo: è terminata, pronta, ma non le è ancora concesso di navigare. Condividiamo con i nostri soci – afferma Desiderio – questa attesa e le informazioni di cui disponiamo, coscienti di aver terminato al meglio tutte le formalità richieste in tanti mesi di lavoro, non resta che l’arrivo del documento di autorizzazione all’apertura della Banca d’Italia, un procedimento complesso e che necessita di passaggi successivi, ormai tutti esterni al nostro coinvolgimento diretto: tutto ciò che si doveva fare è stato fatto, fatto bene, e la valutazione al nostro progetto degli enti valutativi è stata fino ad ora positiva.
Purtroppo siamo in una fase interlocutoria: la banca esiste, ma non può ancora operare giuridicamente, il capitale è vincolato in un conto di Banca d’Alba e sta maturando interessi, abbiamo stabilito di mantenere a disposizione l’ufficio del Comitato Promotore, proprio per dare un riferimento reale a cui rivolgersi per qualsiasi richiesta di informazione.
La complicazione ed il necessario approfondimento e controllo della procedura può apparire dall’esterno una forzata ed inutile lungaggine burocratica è invece dettata dall’importanza del progetto banca e dalla delicatezza del settore nel quale ci si andrà ad inserire.»
Nella lettera vengono riportate alcune annotazioni circa la Circolare relativa all’ordinamento bancario che mette in evidenza la situazione di attesa dell’autorizzazione all’apertura: «Indicazioni operative per la costituzione delle Banche di Credito Cooperativo vengono esaminati i più importanti temi connessi con il procedimento di costituzione di Banche di Credito Cooperativo e sono altresì formulate aggiornate indicazioni operative in linea con le principali osservazioni espresse dalla Banca d’Italia nel corso dei procedimenti autorizzativi.
“…la costituzione di una nuova banca è il frutto di un procedimento complesso, dai tempi non preventivamente determinabili e che richiede un’alta professionalità…”
“…il radicamento con il territorio previsto dalla legge che i partecipanti al capitale devono possedere e comprovare, si comprende come uno dei passaggi più delicati che i promotori debbono affrontare è la gestione del rapporto con i soci della futura BCC, con particolare riguardo alla raccolta della documentazione circa il possesso dei requisiti di legge.
Inoltre, anche per effetto delle sempre più numerose compagini sociali e dell’articolazione complessa del procedimento, le iniziative si sviluppano in periodi non brevi: nell’esperienza maturata, infatti, dall’avvio dell’iniziativa dei promotori alla raccolta dei fondi, sino alla presentazione della documentazione alle Federazioni locali e Nazionale, non di rado possono intercorrere tempi assai lunghi…”
Le fasi procedurali si sono completate al meglio ed il programma di attività presentato ha subito poche integrazioni, dunque è immaginabile il completamento dell’iter nelle modalità previste.»
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