TORINO – Assolvere il diritto/dovere all’istruzione e alla formazione professionale (IeFP) attraverso il conseguimento di una qualifica professionale di durata triennale entro il 18° anno di età.
È ciò che consentono i corsi approvati dalla Provincia di Torino per l’anno 2013-2014, rivolti ai ragazzi che scelgono un percorso di studi più orientato alla pratica professionale e a coloro che interrompono il percorso di studio nella scuola superiore.
“Si tratta di un’attività di programmazione finalizzata a contrastare la dispersione e a recuperare gli abbandoni scolastici” spiega l’assessore al Lavoro e alla Formazione professionale della Provincia di Torino Carlo Chiama.
Oltre ai corsi triennali di qualifica, sono previsti per i giovani a rischio di esclusione dal sistema tradizionale dell’istruzione, o che hanno già abbandonato gli studi, progetti più flessibili e specifici, biennali o annuali, finalizzati all’inserimento in altri percorsi formativi o nell’apprendistato.
I corsi – finanziati con le risorse del Fondo Sociale Europeo, dello Stato e della Regione – nelle tre annualità previste per il conseguimento della qualifica coinvolgono ogni anno circa 8500 giovani, inseriti in più di 400 corsi. Il valore complessivo delle attività approvate ammonta a 41,5 milioni di euro.
Le attività coprono tutto il territorio provinciale, rispettando l’importante requisito di portare i percorsi di istruzione e formazione il più vicino possibile alle residenze dei ragazzi. Gli ambiti formativi spaziano dai settori produttivi consolidati a quelli più innovativi: si va dalla ristorazione ai servizi alla persona, dall’impiantistica alla meccanica, fino ai servizi d’impresa e all’automazione industriale.
“I risultati emersi dalle indagini regionali di follow up sugli allievi qualificati ci danno conferma della validità formativa dei percorsi” prosegue L’assessore Chiama. “A un anno dal termine dei corsi dell’obbligo risulta occupato il 39%, in particolare con contratti di assunzione a tempo determinato, tirocini e soprattutto contratti di apprendistato. Oltre il 30% degli ex allievi dell’obbligo FP ha invece deciso di proseguire il proprio percorso di studi, investendo in un ulteriore rafforzamento delle competenze professionali”.
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