Riceviamo e pubblichiamo:
RIVAROLO CANAVESE – “Martedì 17 presso il Comune di Rivarolo, il Comitato “non bruciamoci il futuro” ha partecipato ad un incontro propedeutico alla realizzazione di un confronto pubblico sulla Centrale a biomasse (promesso da tempo) in cui tutti i soggetti interessati possano esprimere le proprie posizioni davanti ai Cittadini di Rivarolo e paesi limitrofi.
All’incontro erano presenti Comune, ARPA, ASL-TO4 ed era presente anche la Società Sipea/Cofely con il suo nuovo Amministratore Delegato.
Soltanto il giorno successivo il Comitato è venuto a conoscenza del ricorso al Tar Piemonte da parte della Società Sipea/Cofely contro il provvedimento con il quale il Comune di Rivarolo C.se contesta a S.I.P.E.A. S.r.l. di aver realizzato opere strumentali alla Centrale su di un terreno di cui pare non abbia la disponibilità essendo asservito a uso pubblico. Nel caso di mancato annullamento degli atti impugnati, la Società ricorrente ha chiesto al giudice amministrativo che il Comune sia condannato al pagamento di un ingente risarcimento dei danni: 54 milioni di euro a causa dei lamentati costi sostenuti per la realizzazione della Centrale e per il futuro mancato guadagno.
Con riguardo all’impianto di energia costruito nel centro cittadino, è importante ricordare che da tempo il Comitato “non bruciamoci il futuro” richiama il ruolo ineludibile degli enti pubblici preposti alla tutela della salute e dell’ambiente, sia pure in collaborazione con le autonome iniziative dei cittadini, e l’uguaglianza di fronte all’obbligo di rispettare le regole, che incombe su “tutti”: su chi svolge attività di impresa, su chi erige un muretto di recinzione oppure una tettoia per le galline.
Premesso che:
– sull’impianto esiste un Sistema di Monitoraggio Emissioni (lo SME) in autocontrollo, cioè la Ditta si autocontrolla per gestire al meglio la propria attività e rispettare i parametri in materia;
– che esistono Enti pubblici che hanno il compito di controllare che questo impianto sia esercitato in conformità alle normative a tutela di salute, ambiente e sicurezza;
– che pur con alterne fermate questo impianto è oramai in funzione da circa 10 mesi e nonostante le ripetute richieste, ribadite anche nell’incontro di martedì 17, siamo ancora in attesa di risposte esaustive riguardo i problemi in più occasioni evidenziati;
Tanto osservato, per indubbi motivi finalizzati alla tutela della salute e dell’ambiente della comunità di Rivarolo ed alla massima trasparenza nei rapporti tra pubblica amministrazione e cittadinanza, insistiamo nel richiedere:
A) una Commissione Tecnica di Controllo paritetica (Comune-Provincia-Società) che possa avere accesso agli impianti per controlli (anche a sorpresa) sulle emissioni e sulla natura e provenienza del combustibile utilizzato;
B) che i dati SME dell’impianto Sipea srl siano validati dall’Ente preposto e vengano trasmessi al sito del Comune dove possano essere consultati dai Cittadini;
C) Istallazione delle telecamere che il Comune si è già impegnato a collocare nel piazzale ex Vallesusa.
D) che venga istallata e affidata ad ARPA una centralina in Rivarolo, con analizzatori in continuo e un sistema di campionamento finalizzato alla successiva analisi in laboratorio di metalli,idrocarburi policiclici aromatici e diossine nel particolato e nelle deposizioni atmosferiche;
E) che venga sottoscritto un impegno, valido anche per il futuro, da parte della Società ad utilizzare per questo impianto esclusivamente cippato di legno vergine e metano;
F) che venga rispettata rigorosamente la Determina Provinciale n.18-43641/2006 in tutte le sue parti unitamente a quanto stabilito nella relazione tecnica e nella Conferenza dei servizi, ivi compreso l’utilizzo esclusivo di combustibile approvvigionato dalla filiera locale.”
Il Comitato “non bruciamoci il futuro”
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