venerdì 22 Settembre 2023

Direttore Responsabile: Magda Bersini

spot_img

redazione@obiettivonews.it - 342.8644960

RIVAROLO – Calcagni, “Mai arrendersi”, conquistando un nuovo Record del Mondo…(FOTO E VIDEO)

Il Colonnello Carlo Calcagni ha conquistato un nuovo Guinness World Record. La sua determinazione è per tutti un esempio, una lezione di vita

LEGGI LE ALTRE NOTIZIE DI:

RIVAROLO CANAVESE – Il suo motto è “mai arrendersi”. Il Colonnello Carlo Calcagni, con la sua determinazione, anche questa volta ha raggiunto l’obiettivo, conquistare un nuovo Guinness World Record. Per un’ora ha percorso con il suo triciclo, dotato di pedivelle indipendenti, la pista di atletica situata al Centro Polisportivo di Rivarolo Canavese, compiendo 73 giri pari a 30 chilometri e 600 metri. Cosa non facile, anche perchè la pista di atletica non è adatta al percorso su ruote, creando una maggiore difficoltà.

Il Colonnello è arrivato a Rivarolo grazie al Sindaco di Rocca Canavese Alessandro Lajolo, al Consigliere della Regione Piemonte Claudio Leone, all’Amministratore delegato di Xeos Franco Boldi, all’Associazione Paracadutisti del Canavese e, naturalmente, al Sindaco di Rivarolo Canavese Alberto Rostagno e all’Assessore allo Sport Helen Ghirmu. Non si trattava di una semplice sfida, ma di un evento solidale, mirato a far conoscere (e sostenerne la raccolta fondi) l’associazione “Più giri Più vivi – Sport per tutti” che ha organizzato il Giro d’Italia Triathlon Solidale, al quale parteciperanno atleti normodotati e atleti “super abili”, che si cimenteranno in tre sessioni: nuoto, bici e corsa.

Ma l’evento è stato qualcosa di più. Un pomeriggio emozionante, carico di gioia e una lezione di vita, iniziato con un minuto di silenzio in memoria delle vittime del Mottarone (Calacagni ha corso con il lutto al braccio) e terminato con il giro d’onore, bandiera sulle spalle, accompagnato dai Sindaci, dal Consigliere Leone, dalla rappresentanza dell’associazione e dai Paracadutisti del Canavese.

Carlo Calcagni, la cui storia è stata raccontata in un docufilm dal titolo “Io sono il Colonnello”, e dallo stesso Calcagni nel suo libro in uscita “Pedalando su un filo d’acciaio”, nasce dall’Amore per la Patria, un amore forte e indissolubile. “A 28 anni Carlo Calcagni è già un esperto pilota elicotterista dell’esercito italiano in forza a quel contingente internazionale che, sotto l’egida dell’ONU, dovrebbe far rispettare i trattati di pace garantendo la sicurezza dei civili ed in modo particolare di donne e bambini. È l’unico pilota del primo contingente italiano; assegnato al servizio di evacuazione medico sanitaria MEDEVAC che lo vede impegnato in numerose missioni di recupero di civili e militari feriti e mutilati per un totale di 50 ore di volo registrate nel suo stato di servizio nella sezione riservata ai “voli di guerra”. Nel corso di questa rischiosa ma nobile attività, il salvataggio di vite umane, incontra un nemico vigliacco, subdolo ma efficiente che modificherà per sempre il suo destino: le nanoparticelle di metalli pesanti, che si sono formate in seguito all’esplosione di ordigni devastanti, iniziano ad impossessarsi silenziosamente di ogni singola cellula del suo corpo. Ogni giornata è una lotta per la vita, una sfida con la morte.”

Il Colonnello si sente vivo quando corre con il suo triciclo.
“Si deve puntare un obiettivo e andare. – Ha affermato Calcagni dopo aver conquistato il record – Credere in sé stessi e andare. Ognuno di noi ha la forza necessaria per affrontare qualsiasi asperità, ma bisogna tirarla fuori e andare.”

Un grande atleta, una risorsa per la Nazione che rischia però di essere lasciata a casa e non portata alle Olimpiadi di Kioto, per le quali si allena da una vita.

“Nonostante abbia un’infermità posso rendermi ancora utile alla Nazione, ma pare non mi venga permesso, il popolo è con me, ma i rappresentanti delle Istituzioni non mi aiutano, ma continuo a lottare perchè ci credo. Voglio rimanere aggrappato alla mia coscienza e al mio credo, continuare a lottare e sperare che la giustizia trionfi anche questa volta. Se si vuole una Società migliore, credo che ognuno debba fare la propria parte, – ha concluso – e dare l’esempio è il miglior modo per educare, e credo di darlo. Questa è la mia forza straordinaria.”

© Riproduzione riservata

------------------------------------------
------------------------------------------
------------------------------------------
------------------------------------------
------------------------------------------
------------------------------------------
spot_img
spot_img
spot_img
spot_img
spot_img
spot_img
spot_img
spot_img
spot_img
spot_img
spot_img