TORINO – La Comunità Cinese di Torino, insieme a tutte le Associazioni che la rappresentano, celebreranno in data 12/2/2017 la “Festa di Primavera” (Capodanno Cinese).
Le celebrazioni si aprono alle ore 13:00 con la partenza della tradizionale “Danza del Drago e del Leone” dalla Piazza Palazzo di Città.
Gli acrobati danzatori muoveranno lungo un percorso che attraverserà via Garibaldi e Piazza Castello, giungerà al cortile del Rettorato dell’Università degli Studi di Torino e tornerà su Piazza Castello per dare inizio alla seconda parte degli spettacoli. Nel cortile del Rettorato dell’Università, nel frattempo, a partire dalle ore 15:00, l’Istituto Confucio dell’Università di Torino coordinerà una serie di attività culturali insieme agli studenti di cinese del Corso di laurea in Lingue e Culture dell’Asia e dell’Africa e a ragazzi delle scuole medie dove sono attivi corsi di cinese. Saranno presenti e porteranno il loro contributo con iniziative culturali diverse, dal mondo dell’arte all’artigianato delle carte intagliate, dalla calligrafia alla decorazione delle lanterne, anche il Mao e diverse associazioni cinesi presenti sul territorio.Le feste tradizionali cinesi si basano sul calendario lunare e non cadono pertanto in date fisse. Tra queste, la più importante è la “Festa di Primavera” .
La Festa di Primavera o “Capodanno Cinese” ha origine antichissime e rappresenta il momento del rinnovamento, della rinascita, della ritrovata fertilità della terra. Secondo la tradizione, persino i debiti devono essere estinti prima della Festa di Primavera perché non si può pretendere la restituzione del denaro in un giorno di festa.
Una leggenda fornisce una suggestiva spiegazione sul motivo per cui il rosso è tuttora il colore dominante di questa festa. In origine la parola “anno”, nian, non indicava una festa ma un demone che l’ultimo giorno del dodicesimo mese lunare faceva irruzione nelle campagne atterrendo i contadini. Avvenne che in una delle sue scorribande Nian si imbatté in due mandriani che gareggiavano con un nerbo di bue, cercando di fargli produrre uno schiocco quanto più possibile sonoro: a quel sibilo il mostro si spaventò e volse verso altri lidi. Stava per slanciarsi all’interno di una casa quando vide appeso accanto all’uscio un abito rosso fuoco, il cui bagliore lo accecò al punto da metterlo in fuga. Gli uomini appresero così che Nian aveva paura dello schioccare della frusta e del colore rosso. Per tenerlo lontano l’ultimo giorno dell’anno presero a vestirsi di rosso e ad accendere petardi e fuochi d’artificio che simulassero il suono della frusta.
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