venerdì 29 Marzo 2024

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EPOREDIESE – Atti di vandalismo contro le reti “blocca cinghiali”

A denunciare il tutto, attraverso un comunicato ufficiale, è l'Associazione Cia Agricoltori delle Alpi; danneggiate le reti elettrosaldate posizionate nella zona lungo la Dora, da Ivrea sino a Borgofranco, al fine di difendere le coltivazioni

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EPOREDIESE – Il problema cinghiali resta argomento di discussione apertissimo. I danni provocati dagli ungulati sono costantemente al centro dell’attenzione di dibattiti, faccia a faccia e manifestazioni. Però c’è chi sembra voler alimentare ancora di più la polemica, con alcune azioni che hanno portato alle proteste, vivaci, degli agricoltori del territorio eporediese.

A denunciare il tutto, attraverso un comunicato ufficiale, dopo aver incontrato i coltivatori della zona e aver verificato quanto accaduto, è l’Associazione Cia Agricoltori delle Alpi, che ha reso noto una serie di atti vandalici nei confronti delle reti elettrosaldate che sono state posizionate nella zona lungo la Dora, da Ivrea sino a Borgofranco, al fine di difendere le coltivazioni. In queste reti sono stati aperti dei veri e propri squarci, il tutto probabilmente con l’utilizzo di tronchesi, permettendo così i cinghiali presenti nella boscaglia di infilarsi nei campi di mais e procurare danni ingenti ai coltivatori.

EPOREDIESE - Atti di vandalismo contro le reti “blocca cinghiali”

“Sono episodi a dir poco inqualificabili – le parole del Presidente Stefano Rossotto, che insieme al Responsabile dell’Area di Ivrea-Caluso, Fabio Bottino, si è recato sul luogo dei danneggiamenti – Adesso confidiamo che le autorità possano quanto prima rendere giustizia agli agricoltori, che non solo devono difendersi dai cinghiali, ma anche dai vandali. E’ una situazione assurda e intollerabile, bisogna unire le forze e pretendere che il lavoro e la dignità degli agricoltori vengano rispettati”.
I proprietari dei fondi della zona interessata da tale episodi di propria sponte avevano investito denaro e ore di lavoro al fine di posare una recinzione lunga oltre 3 chilometri (con tanto di cancelli all’altezza degli attraversamenti), in maniera da salvaguardare le proprie colture.

“Tutto inutile – è invece il commento degli agricoltori – Gli “strappi” nella rete sono una manna per gli ungulati, che così possono introdursi facilmente nei campi, facendo man bassa delle pannocchie migliori e rivoltando il terreno da cima a fondo.
Possiamo escludere con certezza che si tratti di “dispetti” tra agricoltori. Qui siamo tutti uniti e tutti abbiamo contribuito a pagare e montare la rete. Nessuno di noi ha interesse a favorire la proliferazione dei cinghiali, bisogna farsi delle domande e darsi delle risposte”.

© Riproduzione riservata

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