Dottoressa Alessandra, mi sono trovato in una situazione che proprio non mi so spiegare.
A pranzo con mio figlio e mia nuora, mi sono sentito chiedere da lei, come va la mia vita matrimoniale visto che lei vuole sposarsi con mio figlio e sembrava volesse farsi un’idea o avere il mio parere sul matrimonio in genere ed io le rispondo: “La mia vita matrimoniale va bene perché ho quattro figli, come ben sai, sette nipoti e un pronipote, con mia moglie ci conosciamo da quando andavamo a scuola, siamo diventati adulti insieme, come puoi chiedermi se la vita matrimoniale procede?
È evidente che procede se sono trentacinque anni che stiamo insieme ed abbiamo i figli e i nipoti!”
Non soddisfatta della mia risposta, mia nuora insiste e mi chiede anche se sono felice proprio con mia moglie, al di là della famiglia.
Ammetto che questa nuova domanda mi ha frastornato, come si può chiedere ad un uomo se è felice con la propria moglie? Forse sarebbe stato meglio chiedermi se mi trovo bene con la mia signora visto che stiamo insieme da trentacinque anni oltre ad avere figli e nipoti. Mi ha turbato una domanda semplice in apparenza ma, dopo i primi attimi, mi è venuta spontanea questa risposta: “Non chiedermi se sono felice!”
Mi è sembrata un’indagine della mia vita privata, troppo personale per parlarne con una ragazza fidanzata oltretutto con mio figlio.
Come giudica, lei dottoressa questo mio turbamento?
Gianni da Vittoria
Caro Gianni, tua nuora non ti ha chiesto da chi è composta la tua famiglia ma voleva un consiglio sulla vita di coppia molto probabilmente.
Tu però ti sei infastidito della domanda perché non sembri molto contento di chi ti fa pensare, e, una domanda a bruciapelo, ti ha imposto di riflettere su qualcosa di non molto chiaro per te.
Non immagini quanta gente teme, scappa via di corsa da chi li fa riflettere, alcuni finiscono anche con l’odiare chi fa una domanda scomoda, sai perché?
Perché tanti temono di accendere una luce nel proprio animo e preferiscono non sapere, non indagare, non pensare.
Non posso esserne certa perché non ti conosco di persona ma, temo fortemente che tu non sia un marito felice ma soltanto un uomo rassegnato come ce ne sono tanti in giro, un uomo con dei ruoli che danno un senso alla tua scelta di vita.
Avere dei figli e nipoti non significa affatto essere felici con la propria moglie e nemmeno i tanti anni insieme assicurano la gioia del matrimonio.
Perché dunque te la prendi con tua nuora che ti ha fatto una normale domanda?
Piuttosto, hai qualche cosa di cui oggi non riesci a parlare? Cosa realmente ti disturba?
Prima di essere un padre e nonno, sei anche un marito, dunque, cosa ti piace oggi della tua signora? Cosa ti lega realmente a lei, al di là dei figli, nipoti, pronipote e diversi decenni insieme?
Cerca di rispondere a queste poche domande senza avere il terrore di fare indagini su te stesso o sulla tua vita.
Domandarsi qualcosa non è mai stato nocivo semmai, è di aiuto perché ognuno di noi avrebbe ogni tanto bisogno di fermarsi per chiedersi se qualcosa non va nella nostra vita e quali cose non ci stanno bene.
La vita matrimoniale non procede nel verso giusto automaticamente solo perché sono trascorsi tanti anni ma perché ti fa stare bene e ti ha reso un uomo migliore, perché i sentimenti migliorano le persone, se ci sono ovviamente. Ma tu sembri respingere la domanda scomoda sulla felicità con tua moglie perché ti impone una riflessione, dunque, visto che temi la tua risposta, rifiuti la domanda.
Ed ogni rifiuto a parlare di qualcosa, spinge quel qualcosa in fondo all’anima e non scompare mai.
“Spesso ci sono più cose naufragate in fondo a un’anima che in fondo al mare!”
Chiunque può scrivere un messaggio privato alla dottoressa Alessandra Hropich su questioni sentimentali, al seguente link:
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