RIVAROLO CANAVESE – Calcio: Mattia Gaudino, un giovane bomber da 240 goal a stagione

RIVAROLO CANAVESE – Di strada per emergere, in un mondo del calcio dove è difficile arrivare lontano, senza ombra di dubbio deve farne ancora tanta. Però, al momento, il giovane canavesano Mattia Gaudino si è fatto notare per dei numeri importanti, godendosi i suoi quasi 500 goal segnati nello spazio di appena due stagioni.

Figlio d’arte (papà Mario è stato giocatore molto apprezzato tra i dilettanti, mentre ora è allenatore), il classe 2014 ha vissuto due annate davvero interessanti ed intense, vestendo la maglia della Sisport.

Se un anno fa, giocando prima a 5 e poi a 7 elementi, ha raggiunto quota 251 reti, nella stagione che si è conclusa poche settimane fa nei trofei a 7 giocatori ha chiuso con un bottino altrettanto notevole, arrivando a totalizzare 240 realizzazioni.

“Diciamo che in casa nostra si mastica calcio – dice Mario Gaudino, che è papà anche di Filippo, altro appassionato del football che sta crescendo decisamente bene – ma Mattia si è innamorato di questo sport quando aveva appena 4 anni e mezzo. Ha voluto a tutti i costi iniziare a giocare, così nonostante facesse l’asilo lo abbiamo portato ai suoi primi allenamenti”.

Dopo essersi diviso per un po’ di tempo tra pallone e nuoto, alla fine ad avere la meglio è stato il calcio: “Io non l’ho mai spinto verso questa disciplina, la passione se l’è costruita tutta da solo. Davanti alla porta si è dimostrato a dir poco scatenato e preciso, anche se, nonostante la giovane età, ama mettersi a disposizione della squadra e sacrificarsi per i compagni”.

I suoi idoli? “In primis, Cristiano Ronaldo, poi Vlahovic – dice ancora Mario Gaudino – Nonostante questi numeri così importanti, però, siamo tutti ben consci che si tratta di un ragazzino molto giovane e che l’unica cosa che conta è che si diverta, stia insieme agli altri bambini e faccia dello sport sano. Nessuno pensa a cosa farà nel prossimo futuro, da grande: a 10 anni è bello vederlo correre e giocare con gli amici, tutto il resto, davvero conta poco”.