PIEMONTE – Le Segreterie Provinciali e Regionali Piemonte e Valle d’Aosta di Nursind, Conapo, Siulp, Confsal e Usic hanno inviato ai media una nota congiunta sulle problematiche del numero di emergenza Nue 112.
Pubblichiamo qui integralmente:
“Nei giorni del cordoglio per i giovani travolti dalla piena del Natisone, ricordiamo che le nostre organizzazioni non hanno mai abbassato la guardia sui problemi del NUE112.
La nobile indicazione europea di un solo numero attivabile per ogni emergenza è stata vanificata dalla politica, ponendo un centralino di smistamento in capo alla macchina dei soccorsi; la scelta ha rallentato i soccorsi invece di semplificarne funzioni e procedure.
Non abbiamo mai puntato il dito verso i lavoratori del 112, troppo facile addossare le colpe all’ultimo anello della catena decisionale; è la perseveranza nel mantenere lo stesso modello a non avere scusanti. Multipli passaggi telefonici, perdita di minuti preziosi, dispersione di informazioni rilevanti e rallentamenti nelle decisioni che richiedono rapidità, sono solo alcuni dei problemi rimasti insoluti. L’organizzazione del NUE112 ha più volte manifestato i suoi effetti, saranno stati meno eclatanti nella loro tragica spettacolarità, ma ugualmente drammatici per le vittime e i familiari che ne sono stati investiti.
Anche i costi per approntare nuove strutture invece di potenziare quelle esistenti sono considerevoli: in termini molto semplici paghiamo di più per arrivare dopo.
Abbiamo cercato più volte un dialogo per la ricerca di soluzioni alternative, ma né il bilancio in vite umane, né la documentazione inoppugnabile hanno mai scalfito le convinzioni degli artefici di questo modello.
Le nostre iniziative per l’attuazione di centrali unificate sono state molte, questo evento, ancora più di altri ne chiarisce le ragioni: lasciamo alla Magistratura l’onere dei rilievi tecnici, ma molto difficilmente una Centrale Operativa dei Vigili del Fuoco conosce l’esatta dislocazione di un elicottero sanitario o della Polizia di Stato, ecco perché unire le Centrali Operative significherebbe condividerne le risorse risolvendo il problema immediatamente.
Quale giustificazione morale o economica impone che gli enti del soccorso pubblico continuino a lavorare per conto proprio, favorendo campanilismi di bandiera o rendite di posizione, invece di unire le rispettive competenze per soccorsi più rapidi ed efficaci?
Nessuna istituzione, in particolare quelle responsabili, si sentano indenni da questa tragedia, dal canto nostro possiamo adoperarci per quei cambiamenti in tema di salute e sicurezza perché fatti come questo non accadano mai più.”
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