BORGARO TORINESE – Le critiche di Cinzia Tortola al terzo mandato

BORGARO TORINESE – Claudio Gambino rompe gli indugi, coglie al volo la possibilità offerte dalle normative e per la terza volta si candida a sindaco della città di Borgaro. Una decisione accolta con scetticismo, com’è nomale che sia, dai gruppi che, ad oggi, rappresentano l’opposizione in Consiglio comunale. «Ed ecco l’annuncio tanto atteso: il sindaco uscente si ricandida – commenta Cinzia Tortola, consigliere del Movimento Cinque Stelle – Le motivazioni di questa decisione? A dire di Gambino, portare a compimento le grandi opere finanziate con il Pnrr. Una motivazione che sembra poco sostenibile, dal momento che da un punto di vista formale gli impegni sono già stati presi, e sicuramente chi potrebbe essere eletto sindaco o sindaca porterebbe avanti le opere finanziate con questi fondi».

E neppure è convinta, l’esponente pentastellata, delle altre spiegazioni fornite da Gambino: «Che afferma: “Il terzo mandato è una scelta di democrazia” – prosegue Tortola – La concentrazione del potere in un’unica persona al terzo mandato può creare rendite di posizione, clienteralismo, eccessiva personalizzazione. Il limite dei due mandati ha lo scopo di tutelare il diritto di voto del cittadino, favorisce il ricambio ai vertici dell’Amministrazione locale ed evita proprio la soggettivazione. Garantisce i fondamentali diritto costituzionali, l’effettiva par condicio tra i candidati e la genuinità complessiva della competizione elettorale attraverso un fisiologico ricambio delle rappresentanze politiche.

In definitiva, tutela la democraticità degli enti locali. E dire, come aggiunge Gambino, che sia difficile trovare degli amministratori che vogliano cimentarsi nel ruolo di sindaco, sembra un’opinione personale e rivela un retropensiero di propensione al sacrificio e di estrema generosità… lo faccio io perché se no chi lo farebbe? Saranno comunque i cittadini a scegliere, e si auspica che ci siano, alle prossime amministrative, reali opportunità di scelta».