mercoledì 9 Ottobre 2024

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ROCK OF AGES – Il metal e la Germania, un connubio perfetto ricco di storia e grande musica (VIDEO)

ROCK OF AGES – Se parliamo di metal in Europa e di quale sia una delle nazioni dove il mercato è sempre costantemente in fermento, è facile fare il nome della Germania, terra che negli ultimi 40 anni (e anche prima) ha dato spazio ad artisti e gruppi che hanno scritto pagine indelebili della storia del rock più duro. La nuova puntata di “Rock of Ages” ha voluto approfondire la scena cara a questo spazio del “Vecchio continente” che si è rivelato terreno fertile, patria ideale dove far maturare un sound nel quale energia e potenza sono a dir poco basilari. Tra i “difensori del metallo” si annoverano, infatti, decine e decine di band che hanno mosso i loro primi passi sul suolo teutonico, anche riscrivendo parte di questa musica, soprattutto quando si parla di generi come il power e lo speed metal.

Se gli Scorpions rappresentano il nome forse più conosciuto alle masse, moltissime sono le formazioni che hanno finito per fare da “faro” a molti colleghi, ed ancora adesso rappresentano fonte di ispirazione per le nuove generazioni di musicisti, come di fans. A livello “commerciale”, tra le band che abbiamo trattato nell’uscita di domenica 3 marzo 2024 i più noti sono senza dubbio i Rammstein, realtà capace di far “masticare” pure ad un pubblico meno avvezzo la musica industrial, dando vita a quello che è stato definito il “tanz metal”, ovvero il metal “ballabile”.

Tra i gruppi storici che hanno segnato la storia del rock duro “made in Germany” si annoverano gli Accept, i Grave Digger, Udo, i Kreator e soprattutto gli Helloween, formazione icona di una musica veloce, potente, ma comunque “orecchiabile”, che in 4 decenni ha fatto (e fa ancora oggi) proseliti. Una seconda ondata rappresentata da Blind Guardian, Primal Fear ed Iron Savion ha proseguito il discorso, mentre Masterplan, Edguy, Freedom Call ed i tecnicissimi Vanden Plas hanno evoluto il tutto. Da non dimenticare i Lyriel, con il loro folk e la voce al femminile, ma anche gli Orden Ogan, che seppur nome meno conosciuto ai più hanno saputo, con i propri concept album, dare e un seguito interessante al progetto, portato avanti dai gruppo storici della scena tedesca.

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