PIEMONTE – L’Esercito non solo per il monitoraggio delle carcasse dei cinghiali, ma anche impiegato attivamente al fine di abbattere gli ungulati, in maniera da fermare una piaga che sta causando, ormai da diversi anni, danni importanti e situazioni di disagio in diverse parti del territorio piemontese.
E’ la proposta lanciata dalla Cia, l’associazione degli agricoltori italiani tramite la sezione del Piemonte e per voce del presidente Gabriele Carenini. All’indomani dell’ultima riunione che ha visto al centro dell’attenzione l’Atc di Asti, nel corso della quale è stato annunciato il provvedimento riguardante l’intervento dei militari, con l’utilizzo dei droni, per verificare la presenza di animali morti sia nella provincia astigiana che nel territorio dell’Alessandrino, il massimo dirigente piemontese del gruppo ha chiesto un “allargamento” dell’intervento
“La presenza dell’Esercito ed il suo intervento rappresenta un passo avanti che salutiamo con piacere, in quanto accoglie in parte le richieste della nostra Organizzazione – ha detto Carenini – Vogliamo sperare sia solo l’inizio di un’azione ancora più incisiva, che veda le strumentazioni e le professionalità dell’Esercito impiegate anche nell’abbattimento dei cinghiali, come da tempo richiesto a gran voce dalla Cia Piemonte”.
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