TORINO – Centinaia gli allevatori che nella mattinata di venerdì 19 gennaio 2024, al Foyer del Toro del Teatro Regio di Torino, hanno preso parte al convegno formativo intitolato “Gli allevamenti e la qualità dell’aria”, organizzato da Coldiretti Torino con i Dipartimenti di Scienze agrarie e Scienze veterinarie dell’Università di Torino.
Presenti anche il Ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin e il presidente nazionale di Coldiretti, Ettore Prandini.
Grazie ai contributi del mondo scientifico, lo scopo del convegno è stato quello di riportare il fenomeno delle emissioni degli allevamenti e delle concimazioni in agricoltura nella sua reale portata. Proprio nei giorni dell’ennesima limitazione della viabilità urbana a causa del peggioramento della qualità dell’aria e di fronte all’accusa agli allevamenti e alle pratiche agricole di essere le più importanti cause delle polveri sottili in Piemonte, ci pare importante approfondire il ruolo reale del settore primario (che produce il nostro cibo) nella generazione delle polveri sottili e ricordare le limitazioni a cui sarà sempre più sottoposta l’agricoltura.
Ma un altro scopo è anche stato quello di indagare l’importanza ambientale (più generale) del rapporto tra animali allevati e nicchie ecologiche e il rapporto tra la concimazione naturale animale e la rigenerazione dei terreni e per garantire le produzione vegetale negli anni in cui si cerca di aumentare la quota di concimazione organica per diminuire la quota di concimazione chimica.
Dopo i saluti del Presidente di Coldiretti Piemonte Cristina Brizzolari e del Presidente di Coldiretti Torino Bruno Mecca Cici la parola è passata al Ministro Pichetto Fratin il quale ha approfondito le politiche nazionali poste in essere per migliorare la qualità dell’aria, una questione su cui al Ministero si sta lavorando con grande attenzione e pragmatismo, mentre il Presidente Ettore Prandini, ha illustrato ai partecipanti, tra cui 46 giornalisti, le proposte di Coldiretti.
Particolarmente preziose le relazioni di Secondo Barbero, Direttore Generale ARPA Piemonte, secondo il quale l’agricoltura contribuisce per un 4-6% alla produzione di Pm10 primario sottolineando il fatto che esiste il problema dell’ammoniaca che produce particolato secondario, con un minore impatto sulla salute. Secondo Barbero il risanamento dell’aria passa attraverso il contributo di tutti i settori economici.
Tra i relatori hanno portato il loro importante contributo Davide Biagini del Dipartimento di Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari dell’Università di Torino; Laura Zavattaro, Dipartimento di Scienze Veterinarie dell’Università di Torino; Giampiero Lombardi, Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari dell’Università di Torino; Elio Dinuccio, Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari dell’Università di Torino.
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