SOLIDARIETA’ – Scene che purtroppo stiamo vedendo con una frequenza elevata: piogge torrenziali, fiumi e torrenti che s’ingrossano rapidamente, acqua e fango che in pochi attimi cancellano il lavoro di anni ed i sacrifici di intere famiglie, nonché strappano vite umane. L’alluvione che poco tempo fa ha colpito nuovamente parte dell’Italia, ed in particolare la zona della Toscana, ha riportato l’attenzione sulla grande macchina della solidarietà. Che, puntualmente, si è messa in moto pure in questo caso, mobilitando uomini e mezzi capaci, in tempi brevi, di intervenire e riportare, per quanto possibile, un po’ di serenità a migliaia di persone in difficoltà.
Naturalmente non poteva mancare l’apporto del territorio canavesano, con diversi volontari e con la Protezione civile che hanno trascorsi alcuni giorni pronti a dare sostegno in ogni modo possibile, dimostrando che l’organizzazione allestita negli ultimi decenni è davvero in grado di affrontare ogni evenienza.
“E’ stato un altro momento difficile per il nostro Paese – commenta Luca Cattaneo, che è responsabile dell’area territoriale di Cuorgnè della Protezione civile – ma anche in questo caso l’enorme macchina della solidarietà ha risposto in maniera sinergica e in tempi brevi. Questo è il risultato di un’organizzazione che si è via via affinata, che sta migliorando ancora e che sta compiendo ulteriori passi affinché gli interventi siano precisi, puntuali ed efficaci”.
Cattaneo è da tempo una delle figure di riferimento del panorama locale e sa cosa significa poter lavorare bene ed in maniera rapida in situazioni come quelle che gli amici della Toscana hanno provato: “L’esperienza che in Canavese è stata provata tempo addietro ci permette di capire come agire via via sempre meglio. Va pure detto che oggi si utilizzano mezzi più moderni, che i volontari hanno una preparazione che viene costantemente ampliata ed affinata, proprio perché sapere cosa fare permette di salvare vite”.
L’opera del volontario non è solo quella di spalare fango, rimuovere detriti, svuotare cantine: è anche quella di offrire un sostegno a livello umano, aspetto non indifferente: “Molto spesso, quando si è stanchi dopo una dura giornata di lavoro, regalare una parola gentile, di conforto od un sorriso a queste persone che stanno provando emozioni così forti è fondamentale. Si viene a creare un rapporto a volte empatico profondo che va ben oltre i giorni passati nel momento del bisogno. Nascono dei sentimenti di amicizia che rimangono a volte duraturi nel tempo”.
Naturalmente, affinché la Protezione civile continui ad essere un punto di riferimento c’è bisogno pure di nuovi volontari. “Assolutamente sì. Possiamo lanciare una specie di appello ai giovani ed a quelle persone che vogliono dare un contributo fattivo. Quasi in ogni comune c’è ormai un gruppo di Protezione civile, quindi chi volesse avere delle informazioni può rivolgersi a queste realtà. Sono anche io disponibile – conclude Cattaneo – ad indirizzare eventualmente chi volesse saperne di più alle associazioni di zona: basta contattarmi al 346-5901725 e sarò ben lieto di dare le indicazioni necessarie”.
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