COLLERETTO/AGLIE’ – Si dice che il lupo perde il pelo ma non il vizio. Una fase che calza a pennello quando si parla di uno sportivo, di un calciatore di esperienza e bravura, come Manuel Sinato.
Alladiese, attualmente in forza al Colleretto Giacosa Pedanea, formazione che milita nel campionato di Promozione piemontese, in carriera ha praticamente percorso in lungo ed in largo l’Italia, vestendo le casacche di diverse squadre professioniste di livello e lasciando un segno tangibile del proprio passaggio, tra goal ed assist che hanno deliziato le tifoserie.
Oggi, a 44 anni e con una passione che non è mutata per nulla, Manuel gioca tra i dilettanti e continua a togliersi delle soddisfazioni, prendendosi ancora le prime pagine dei media sportivi per mezzo delle sue abilità.
L’ultima sua impresa, in ordine di tempo, lo ha visto entrare in campo quando mancava un quarto d’ora alla fine del tempo regolamentare della delicata sfida interna con il Villarbasse. Match che si stava mettendo in salita, visto che gli ospiti erano avanti 2-1 nel punteggio. Sinato, nello spazio di appena 8 minuti, ha timbrato il cartellino dei marcatori per ben 3 volte, ribaltando la situazione e regalando al club gialloblu tre punti pesanti per morale e classifica.
“Sono indubbiamente soddisfatto di questa prestazione – dice Sinato, il quale nella sua carriera ha vestito le casacche delle giovanili della Juventus, mentre tra i “pro” ha giocato con Biellese, Como, Crotone, Sud Tirol e molte altre – soprattutto perché sono stato di aiuto alla squadra. Sinceramente, sono contento di aver segnato tre reti, ma avrei “ceduto” volentieri un goal ai miei giovani compagni di squadra, perché secondo me stanno facendo tanto per il bene del Colleretto”.
Oltre 350 presenze nel mondo professionista, reti pesanti e passaggi preziosi, Sinato ancora ha voglia di scendere in campo, anche se è conscio che il minutaggio è ben diverso rispetto al passato. “Di giocare titolare o subentrare a partita in corso mi interessa relativamente. Quello che conta è dare il contributo necessario quando occorre e cercare di essere di aiuto a quei ragazzi, alcuni dei quali potrebbero essere figli miei, che hanno bisogno di qualche dritta in campo o dalla panchina”.
Insomma, quasi un “vice” allenatore, seppur il ruolo di tecnico a Manuel non interessa: “No, non mi vedo assolutamente in questa veste e di fatto non mi interessa farlo nel prossimo futuro. Giocherò fin quando avrò voglia, starò bene e potrò essere di comodo alla squadra, poi al massimo andrò a fare qualche partitella con gli amici”.
Dando uno sguardo al suo recente passato, tra le squadre con le quali ha giocato ci sono anche Sangiustese e Ivrea: “Con la prima ho fatto parte del settore giovanile e devo dire che avevamo una bella squadra, che ha fatto bene pure contro avversarie di blasone. Con la seconda ho vissuto un paio di stagioni tra i professionisti, poi quando tra i dilettanti mi è stato chiesto di dare una mano ad un progetto interessante, con altri ex compagni non ho potuto certo dire di no”.
Invece, se si parla del goal forse più importante della carriera, Sinato non ha dubbi: “Quello siglato con la maglia della Tritium che ci ha permesso di vincere il campionato e di salire di categoria”. Infine, sui tecnici che lo hanno guidato, l’attaccante canavesano non ha una preferenza particolare: “Fare un solo nome è riduttivo, direi che tutti mi hanno dato qualcosa, da loro ho imparato ciò che mi ha permesso di fare il professionista e giocare in maniera così longeva”.
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