TERRA – Bentornati con una nuova puntata di “Terra”, il nostro format dedicato all’agricoltura, all’ambiente, al Made in Italy e a tutto ciò che lo circonda. Ospite oggi nei nostri studi è Roberto Moncalvo, alla guida della Coldiretti nazionale dal 2011 al 2018 passato poi alla presidenza di Coldiretti Piemonte fino a qualche mese fa, quando ha passato il testimone a Cristina Brizzolari.
Con Moncalvo abbiamo voluto trattare un tema molto importante, poco conosciuto, ma che sta si sta sviluppando maggiormente in questo periodo attirando anche molto interesse, specialmente tra i giovani. Sto parlando dell’agricoltura sociale e di A.I.U.T.A, Associazione Italiana Uomo Terra Agricoltura, promossa da Coldiretti e presieduta proprio da Roberto, che dal 2015, è anche Vice Presidente del Comitato delle Organizzazioni Agricole Europee, organismo che rappresenta dal 1958 gli interessi degli agricoltori in Europa.
L’agricoltura sociale ha radici ben profonde e, se proprio vogliamo rimanere in tempi recenti, dobbiamo tornare al 2015 quando, con la legge regionale 141/2015, la Regione Piemonte si è adattata al quadro normativo europeo e ne ha gettato le basi per la costituzione sul territorio regionale. Attualmente non tutte le regioni hanno una normativa vigente omogeneo e, il prossimo passo legislativo, dovrà proprio essere quello di uniformare legislativamente i testi approvati dalle varie regioni italiane.
A.I.U.T.A. è stata ufficialmente presentata al Villaggio Coldiretti di Roma che si è tenuto dal 13 al 14 ottobre 2023 accogliendo circa 2 milioni di persone. Ma di cosa si occupa l’agricoltura sociale? Essa nasce proprio per rispondere ai bisogni delle persone e delle comunità per co-progettare e sviluppare welfare di prossimità favorendo l’inclusione sociale e lavorativa con l’offerta di cibo etico. Attraverso un’alleanza con le aziende agricole sociali e gli altri che ne hanno interesse, ossia enti pubblici e privati, enti del terzo settore e altri attori economici, che condividono quelli che sono i valori, A.I.UT.A. lavora con e nelle comunità locali, per creare crescita e condivisione, utilizzando l’innovazione sociale e l’agricoltura sociale, appunto.
La nostra lunga chiacchierata sviscererà meglio tutti questi temi dando anche le indicazioni operative a tutte quelle aziende agricole che possano essere interessate a questo tipo di agricoltura. Ecco a voi l’intervista.
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