martedì 17 Settembre 2024

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LEINI – Capirone: la retromarcia dell’Amministrazione

La decisone è stata comunicata ai famigliari degli ospiti in un incontro organizzato in fretta e furia nei locali della Rsa nel tardo pomeriggio di giovedì

LEINI – Con una retromarcia degna del miglior inseguimento di 007, l’Amministrazione Pittalis cancella in un amen la decisione di trasformare la casa di riposo Capirone in una Casa di Comunità (con annesso, e inevitabile, trasferimento degli anziani ospiti) e annuncia che la stessa sarà realizzata nei locali del Poliambulatorio di via Volpiano. Cioè in quei locali che opposizione e Comitato avevano in più occasioni indicato come sede più adatta, e che in altrettante occasioni sindaco e assessori avevano bollato come troppo piccoli, e quindi non idonei per la nuova realizzazione.

La decisone è stata comunicata ai famigliari degli ospiti in un incontro organizzato in fretta e furia nei locali della Rsa nel tardo pomeriggio di giovedì. Casualmente a pochi giorni di distanza dall’interrogazione promossa dal consigliere Diego Sarno in consiglio regionale, e dalla risposta alla stessa data dall’assessore Marrone, secondo il quale i famigliari erano già stati informati della situazione (cosa che i diretti interessati hanno negato con veemenza, puntando il dito contro l’assenza di informazioni certe da Palazzo che da sempre ha caratterizzato questa vicenda).

Le motivazioni della retromarcia? In sintesi, il fatto che i soldi a disposizione sono pochi, e che pertanto si è dovuto rinunciare al progetto faraonico della prima ora (che, comunque, non si sa né si è mai saputo cosa prevedesse) per addivenire ad una soluzione più contenuta (che per motivi ignoti ai più non è mai stata presa in considerazione prima). Ma è facile immaginare che anche anche le 2200 e passa firme raccolte dal Comitato contro la decisione di trasformare il Capirone e trasferire gli ospiti, che il malcontento crescente nella cittadinanza per questa decisone, e che le iniziative messe in campo da Comitato, opposizioni e forze politiche abbiano avuto il loro peso…

Tutto risolto quindi? Apparentemente sì. Anche se almeno un paio di domande restano ancora senza risposta. La prima. Dal momento che per “svuotare” il Capirone erano stati bloccati gli accessi, chi risarcirà le casse del Comune per le mancate entrate? E poi, visto che una delle motivazioni adottare per bocciare la proposta Poliambulatorio avanzate da opposizioni e Comitato era stata la presenza di altri sodalizi in quella struttura, e l’impossibilità di trasferirli in altra sede, che ne sarà ora di quelle associazioni? Ai posteri l’ardua sentenza.

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