TORINO – Sta creando discussioni la decisione assunta dalla Regione Piemonte relativo allo stop delle vetture Euro 5 diesel in 76 comuni della provincia, oltre al capoluogo, in anticipo di due anni sullo stop previsto dall’Europa. La misura è stata chiesta da Bruxelles dopo le ripetute violazioni da parte dell’Italia delle normative antinquinamento, colpevole di non esser stata in grado di ridurre i livelli di Pm10.
Il divieto di circolazione sarà in vigore tutti i giorni feriali, dalle 8 alle 19, e riguarderanno anche i mezzi per il trasporto merci; tali limitazioni si protrarranno sino al 15 aprile 2024. Si calcola che saranno coinvolte, solo a Torino e provincia, oltre 127 mila automobili.
Questi i comuni coinvolti dal blocco: Alpignano, Avigliana, Beinasco, Borgaro Torinese, Cambiano, Candiolo, Carignano, Carmagnola, Caselle Torinese, Chieri, Chivasso, Ciriè, Collegno, Druento, Giaveno, Grugliasco, Ivrea, La Loggia, Leinì, Mappano, Moncalieri, Nichelino, Orbassano, Pecetto Torinese, Pianezza, Pinerolo, Pino Torinese, Piobesi Torinese, Piossasco, Poirino, Rivalta di Torino, Rivarolo Canavese, Rivoli, San Maurizio Canavese, San Mauro Torinese, Santena, Settimo Torinese, Trofarello, Venaria Reale, Vinovo e Volpiano.
Tante le polemiche tra i cittadini, specialmente tra i possessori delle vetture incriminate, preoccupati sul come poter fare per recarsi al lavoro. In una situazione storica ed economica così precaria sono molte le famiglie che non avranno la possibilità di sostituire la macchina per attenersi alle direttive dell’Europa. Da parte del Governatore Alberto Cirio e dell’Assessore all’Ambiente Matteo Marnati, consapevoli del fatto che si tratta di decisioni che gravano fortemente sulle spalle delle famiglie hanno comunicato, tramite una nota regionale, che “sarà messo in campo un piano di azioni per aiutare i cittadini ad affrontare le conseguenze della normativa europea e sarà avviata un’interlocuzione con Bruxelles, perché l’attenzione all’ambiente deve poter essere sostenibile anche per famiglie e lavoratori. Poter contare anche sul supporto del Governo in questo percorso è per noi fondamentale”.
Lo stesso Matteo Salvini nei giorni scorsi aveva definito le misure europee “l’ennesima forzatura di Bruxelles sui temi green”, mentre le opposizioni piemontesi hanno accusato la giunta Cirio di essere stata inerme in questi anni, non incentivando, per esempio, l’uso del trasporto pubblico, accompagnando i cittadini nella transizione ecologica.
Al momento non è possibile sapere se ci sarà da parte della giunta piemontese una deroga dell’ultimo minuto, ma pare che l’unica soluzione alla circolazione dei diesel Euro 5 sia quella di installare il “Move-In”, ossia una sorta di scatola nera fornita dalla Regione che tiene conto dei chilometraggi percorsi e permette ai possessori di tali vetture di circolare entro alcuni limiti: 9 mila chilometri l’anno e fino a 12mila per i mezzi pesanti.
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