CANAVESE – Sarà il Nuovo Ospedale di “Ivrea” più che del Canavese. Questa mattina, mercoledì 12 luglio 2023, l’argomento è stato trattato in Commissione Sanità ed è stato scelto il posto tra le tre aree candidate, l’ex Montefibre, appunto, Palazzo Uffici e Ribes Pavone.
“Un percorso lungo e travagliato che si è più volte scontrato con opinioni contrapposte – commenta il vicepresidente della commissione Sanità del Consiglio regionale Andrea Cane -, ma occorre considerare che le decisioni che riguardano la salute pubblica, devono essere prese tenendo conto del benessere di tutta la comunità del territorio dell’Asl TO4 e delle relative esigenze a lungo termine. L’approccio responsabile e orientato al bene comune dei decisori, ha il dovere di garantire che l’ospedale sia posizionato nel modo più vantaggioso per la salute e il benessere di tutti i cittadini: in questo caso, come ben si evince leggendo il protocollo d’intesa, la scelta del sito per un
ospedale è basata principalmente su criteri oggettivi come l’accessibilità, la densità di popolazione, la disponibilità di terreno adeguato e le infrastrutture di supporto. Questo modello di scelta è fondamentale per garantire un accesso equo alle cure sanitarie, la sostenibilità delle strutture ospedaliere e la qualità delle prestazioni mediche”.
“Le autorità competenti – prosegue il consigliere regionale canavesano della Lega Andrea Cane – hanno valutato tutti i fattori pertinenti partendo dallo studio Agm sul contesto di riferimento e delle esigenze cliniche, sanitarie e assistenziali del bacino d’utenza per la definizione dell’assetto che la rete erogativa deve avere e l’identificazione delle linee guida che mirino al riordino dell’intero sistema. L’area ex Montefibre, inizialmente penalizzata nello studio Ires per le dimensioni inferiori rispetto a quella di Pavone, è risultata poi ampiamente sufficiente vista la superficie necessaria dell’impronta al suolo dell’ospedale”.
L’area ex Montefibre, recita l’accordo di collaborazione tra Regione Piemonte, Asl To4 e Comune di Ivrea per la realizzazione del nuovo ospedale, è un’area industriale dismessa che si trova all’interno della città ed è facilmente raggiungibile con i mezzi pubblici, compreso il Movicentro. Quest’area, di dimensioni più piccole rispetto all’area di Pavone, è comunque adeguata per la
costruzione dell’ospedale poiché ha una superficie di 60 mila mq e se ne necessitano solo 21 mila. Inoltre, l’accessibilità veicolare sarebbe ulteriormente migliorata con la realizzazione del nuovo svincolo autostradale di San Bernardo. L’area ex Montefibre ha, inoltre, una adeguata variante urbanistica già adottata dal Comune di Ivrea.
“A conferma – continua Andrea Cane – di quanto il fattore dell’accessibilità veicolare abbia pesato sulla scelta, con l’opportunità del nuovo svincolo autostradale di San Bernardo, che garantirà un’ottima accessibilità al nuovo ospedale, compensando anche la differenza di minutaggio d’arrivo delle zone dell’Alto Canavese. Ora si guarda avanti per realizzare il progetto nei tempi stabiliti, certi che il bene comune, ovvero la realizzazione di un nuovo ospedale che possa attirare eccellenze ed interessi per il nostro Canavese, sia un interesse superiore a qualsiasi altro: in ultima analisi ci tengo a specificare che queste mie dichiarazioni vogliono essere assolutamente prive di alcuna polemica, dal momento che chi scrive risiede e vive realmente a Ingria in Valle Soana, Comune posto in un’area che in termini di tempistica d’arrivo avrebbe potuto normalmente preferire il sito localizzato a Pavone; nonostante ciò in questi anni ho potuto comprendere che la materia della Sanità è tutto tranne che un qualcosa da sintetizzare in modo semplicistico, ma richiede innumerevoli pareri tecnici e di esperti in varie materie in ogni suo passo. La decisione da prendere per un nuovo ospedale risulta, quindi, tutto fuorché di veloce e facile risoluzione, quindi ben venga quando la politica vaglia ogni ipotesi, ascoltando tutte le parti per tutelare la salute dei cittadini del
territorio nella sua complessa composizione. Tutti noi vorremmo l’ospedale sotto casa o almeno più vicino, ma proprio per tutte le ragioni sopraelencate ho volutamente preferito in questi anni tenere un profilo basso, di studio ed attesa di tutte le dovute e sacrosante verifiche, senza contribuire a fomentare i Sindaci e i cittadini canavesani: stesso atteggiamento che è stato tenuto dalla Giunta di centrodestra in Regione, in primis dall’Assessore Icardi e dal Presidente Cirio, che ringrazio rinnovando la mia stima e completa fiducia anche in previsione delle elezioni del prossimo anno. Dopo decenni di immobilismo e tante parole, oggi si è passati ai fatti e finalmente il Canavese potrà avere il suo nuovo ospedale”.
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