Sono Gaia, ho conosciuto un uomo molto più grande di me, un tantino timido o poco portato a parlare di sentimenti. Non è sposato nonostante i suoi 58 anni, ha avuto si qualche storia ma sono sempre finite, lui mi ha detto che l’amore ha una durata, che tutto finisce. Mi sembra triste un uomo che fa finire, già con il suo pensiero una cosa tanto bella come l’amore.
Ma è tipico solo dei uomini più anziani il ragionare in modo così triste oppure è proprio di chi non si è mai sposato?
Dovrei forse dare più ascolto ai miei coetanei? Io ho 35 anni e francamente trovo pesante uno scapolo quasi sessantenne che mi racconta di un amore finito perché tutto finisce, magari è solo lui triste e depresso?
Mi piace leggere i tuoi esempi concreti che riporti ogni settimana, soprattutto se mi aiutano a capire. Ti chiedo se è utile cercare l’amore in chi magari non lo conosce proprio.
Gaia da Asolo
L’euforia dei primi tempi smuove gli ormoni ma non ha nulla a che vedere con l’amore.
Un amico del periodo Pandemia Covid, un celibe milanese di 61 anni che scalpitava per venire a conoscermi a Roma, si definì come uno scarto di magazzino e si rivelò presto come un tipo nervoso ed intrattabile.
Un altro amico con una compagna e due figli, diceva sempre di provare amore e feeling per due mesi al massimo con ciascuna donna con cui tradiva la compagna, un tipo irrequieto e litigioso a casa.
Infine, un mio contatto virtuale, sessantenne, single che diceva di aver vissuto l’amore solo agli inizi, dopo dodici anni di insipida convivenza, venne lasciato dalla compagna, per sfinimento.
Ti ho accennato solo a tre sessantenni che non conoscono l’amore ma lo confondono con la novità di un giocattolo nuovo.
Potrei farti migliaia di esempi ma non intendo confonderti.
L’amore non scade, non è un prodotto alimentare ma tutti dicono di conoscerlo.
Eppure tutto ciò che più conta nella vita è amare.
Noto l’entusiasmo con cui mi cerca spesso qualche giovane che vorrebbe (in alcuni casi) veramente rivoltare il mondo per conquistarmi, nulla a che vedere con il lassismo di certi sessantenni che, al massimo, giocano con la tastiera del pc per raccontare le loro (immaginarie) imprese sentimental erotiche.
L’amore nasce se vi è apertura verso l’altro, se si è sensibili, quando si è in pace, i tre casi riportati come esempio, riguardano soggetti in guerra già con loro stessi.
Gaia, ti consiglio di frequentare i più giovani, i separati, i vedovi, nessuno è perfetto ma un celibe sessantenne spesso equivale in tutto ad una schizofrenica zitella acida, te lo sconsiglio proprio perché rappresenta lo scarto almeno a livello caratteriale (come diceva il milanese)
“I giovani hanno una grande fame di lezioni di felicità, che dovrebbero darti i visionari, i progettisti di utopie, i costruttori di ottimismo. Purtroppo, invece, le nostre città pullulano di tristi figuri capaci soltanto di scoraggiare quanti si affacciano alla vita, di tarpar loro le ali.”
Cit Crepet.
Gli uomini più grandi si presentano male o perché si trascinano il loro pesante bagaglio di esperienze negative o perché sono intrattabili, se celibi.
I non più giovanissimi credono (per presunzione) di aver imparato a vivere, invece dovrebbero prendere esempio dai giovani, dalla loro voglia di afferrare la vita, l’amore è un sentimento che si afferra al volo, può capitare di incontrare una persona unica e speciale e nemmeno uno se ne accorge subito ma, quel treno, passa in stazione una sola volta, il prossimo, sarà solo un altro treno…
“OGNI LASCIATA È PERSA!”
Chiunque può scrivere un messaggio privato alla dottoressa Alessandra Hropich su questioni sentimentali, al seguente link:
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