OGGI È – Oggi, 2 maggio, è Sant’Atanasio ed è la Giornata mondiale dei blogger (o meglio, il World Bloggers’ Day), nata per celebrare i protagonisti della rivoluzione della comunicazione, la Giornata ha degli obiettivi che vale la pena ricordare, strettamente legati all’inalienabilità della libertà d’espressione.
Risalgono al 1997 i primi tentativi (tutti americani) di ritagliarsi uno spazio personale sul web dove poter parlare liberamente delle proprie passioni o concedersi riflessioni su quanto ci circonda.
L’entusiasmo di inizio 2000 che riteneva i blog rivoluzionari dal punto di vista comunicativo negli anni si è andato placando (anche a causa dell’avvento dei social network), ma è innegabile che questi personalissimi siti online abbiano apportato un contributo fondamentale nel rinnovare le modalità comunicative sul web e nel difendere la libertà d’espressione.
È proprio per ricordare questi due aspetti che, nel 2010, nasce a Cepu (Filippine) il World Bloggers’ Day. Celebrare l’inalienabile facoltà di espressione è una priorità da non sottovalutare, se si considera che non pochi blogger sono morti per difendere fino alla fine la propria libertà di parola, denunciando violenze e soprusi spesso taciuti dai media tradizionali.
Tra questi si trova Omid Reza Mir Sayafi, blogger e giornalista iraniano morto alla soglia dei trent’anni mentre era incarcerato per quanto pubblicato. Come lui, anche Zakariya Rashid Hassan al-Ashiri, del Bahrein, ucciso dopo solo sette giorni di arresto, o il brasiliano Edinaldo Filgueira, assassinato da uomini armati all’uscita dal lavoro a causa delle critiche pubblicate nei confronti del governo locale.