TORINO – L’input è arrivato dalla Direzione Centrale per i Servizi Antidroga di Roma: quello di un controllo accurato di alcuni plichi depositati presso il deposito merci Sda di Torino. Il resto l’hanno fatto gli investigatori della Sezione Antidroga della Squadra Mobile torinese che, tra i tanti pacchi in giacenza, hanno rilevato un’anomalia. Un pacco proveniente dagli Stati Uniti che doveva contenere apparati musicali di poco valore ma assicurati per una cifra altissima. I successivi controlli hanno permesso di stabilire che negli apparati erano state stoccate anfetamine, destinate al mercato torinese, di tipo “shaboo” (una droga arrivata in Italia una decina di anni fa, dieci volte più potente della cocaina e che pertanto ha effetti devastanti sul fisico e sulla psiche dei consumatori).
D’intesa con l’Autorità Giudiziaria è stata richiesta, e concordata, una consegna controllata, per individuare i destinatari. Un servizio di monitoraggio nella zona indicata sulla bolla di accompagnamento ha permesso di risalire a due persone di origine asiatica che, una volta ritirato il pacco, si erano rifugiati in uno stabile in Barriera di Milano. Individuato l’appartamento si è proceduto ad una perquisizione domiciliare, nel corso della quale, oltre al sequestro dell’anfetamina contenuta nel pacco, le forze dell’ordine hanno anche smantellato un laboratorio destinato al peso e alla preparazione delle bustine: 250 grammi della sostanza erano già state trattate ed erano pronte per essere immesse sul mercato.
Ulteriori accertamenti incentrati sulle due persone fermate hanno permesso di risalire ad un secondo pacco, contenente un chilo della stessa sostanza. Lo shaboo viene confezionato in bustine da 0,1 grammi, vendute ad una cifra di circa 50 euro il che, fatti due conti (la quantità complessivamente sequestrata ammonta a circa 2,7 chili, vale a dire il sequestro più rilevante mai fatto in Piemonte) avrebbe permesso alle persone fermate di incassare quasi un milione e mezzo di euro.
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