OGGI È – Oggi, 13 marzo, è San Rodrigo di Cordova e si festeggia (possibilmente dormendo) la Giornata mondiale del sonno. La data non è scelta a caso: secondo i ricercatori, con il cambio di stagione e l’avvicinarsi della primavera il nostro organismo ha bisogno di più energie e quindi di più riposo.
Qualche curiosità: il Paese dove si dorme di più è l’Olanda, con una media di 8 ore e 12 minuti a persona, seguita da Nuova Zelanda e Francia. Il Paese dove si dorme di meno è Singapore.
Gli animali che dormono di più sono i koala: in cattività raggiungono le 22 ore di sonno al giorno, anche se allo stato libero si accontentano di “sole” 14 ore, più altre 5 di totale inattività.
Le ore di sonno necessarie diminuiscono con l’età: si va dalle 16 ore di media per i neonati, alle 10 fino a 18 anni, poi 8 fino ai 55 anni circa e poi sempre meno, fino alle 6 ore delle persone anziane.
Albert Einstein dormiva 11 ore a notte mentre Napoleone ne dormiva 4.
Il record per il più lungo periodo senza dormire è stato di 11 giorni e 25 minuti. Il detentore Randy Gardner ha però poi sofferto di problemi di salute, tra cui allucinazioni, disturbi alla vista e di memoria.
Il 90% dei sogni viene dimenticato entro 10 minuti dal risveglio, e pare che si possano sognare solo volti di persone già viste. Una persona su dieci sogna in bianco e nero. E prima dell’avvento della tv a colori, erano molte di più.
Il sonniloquio, ovvero il classico parlare nel sonno, colpisce il 5% degli adulti e addirittura il 50% dei bambini. La presenza o meno di 15 sequenze di geni nel Dna di ognuno di noi ci rende “gufo” o “allodola”, a seconda che si sia più reattivi al mattino o più tardi.
Per dire con certezza che qualcuno è sveglio servirebbe un attento esame medico: infatti ogni tanto facciamo “microsonnellini” di pochi secondi a occhi aperti, senza averne coscienza.
Infine il sogno lucido è la capacità di sognare sapendo che si sta sognando, e si può imparare. La tecnica che insegna a creare e vivere sogni lucidi si chiama onironautica.