TORINO – Oggi, mercoledì 12 ottobre, il Presidente della Coldiretti, Ettore Prandini, il vicepresidente di Filiera Italia Enzo Gesmundo e il consigliere delegato di Filiera Italia Luigi Scordamaglia saranno a Bruxelles per incontrare i vertici del Parlamento Europeo e della Commissione sui temi di più stringente attualità, dalla crisi energetica a quella alimentare.
Nel corso della giornata sono fissati incontri con la Presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola, il Vicepresidente esecutivo della Commissione Europea Frans Timmermans e il Commissario europeo all’Agricoltura Janusz Wojciechowski per discutere, tra l’altro, delle nuove proposte legislative punitive verso l’agricoltura che rischiano di delocalizzare la produzione, di rincari dei mezzi tecnici e di fertilizzanti per effetto degli aumenti del gas, del superamento dei limiti alla produzione di energie rinnovabili da parte del settore agricolo, di etichettatura di origine degli alimenti, di nutriscore e di cibi in provetta.
Anche in provincia di Torino, la più grande organizzazione agricola europea, è in allarme per il futuro dell’agricoltura. «Anche le aziende agricole del torinese sono preoccupate per gli attacchi che sta subendo il settore – osserva il Presidente di Coldiretti Torino, Bruno Mecca Cici – Il costo dell’energia soprattutto per ambiti produttivi come il florovivaismo e l’allevamento sta diventando davvero insostenibile. Ma anche gli agriturismi e tutte le aziende che trasformano i prodotti per venderli, magari direttamente nei mercati di Campagna Amica, stanno subendo dei rincari impossibili da compensare con le vendite. Penso anche all’imminente semina del grano che vede l’aumento folle dei costi dei concimi».
Eppure anche in questa situazione le aziende agricole continuano a vedersi imposto un tetto alla produzione di energia rinnovabile e pulita.
«Sembra impossibile ma è così: una cascina con stalla che produce la sua energia grazie agli investimenti per l’installazione dei pannelli fotovoltaici deve sottostare alle stesse limitazioni di un grande produttore che sta accumulando profitti enormi in questo periodo di crisi energetica. Troviamo assolutamente ingiusto che un’azienda agricola non possa immettere sul mercato l’energia prodotta in sovrappiù senza essere tassata come i colossi energetici che dettano le regole del mercato». Come se non bastasse dall’Europa arrivano anche attacchi ai buoni cibi naturali italiani e piemontesi, alla base della dieta mediterranea, celebrata in tutto il mondo.
«L’etichetta a nutriscore, che spaventa inutilmente e in modo fuorviante i consumatori, insieme all’atteggiamento possibilista verso i cibi sintetici sono attacchi al cuore dell’agricoltura e di quella qualità che i nostri agricoltori sono chiamati a produrre ogni giorno. Su questi temi chiediamo ai consumatori, ad iniziare dai clienti dei mercati contadini di Campagna Amica, di sostenere la nostra battaglia per una nutrizione equilibrata da prodotti naturali dei nostri contadini».
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