CASELLE – Inizia in salita la nuova avventura di Giuseppe Marsaglia alla guida del Comune di Caselle. Una salita così ripida che pure Pantani avrebbe avuto difficoltà ad affrontare: prova ne sia il fatto che il primo punto del Consiglio di insediamento, quello relativo alle condizioni di eleggibilità dei proclamati eletti, che altrove viene sbrigato, proprio ad essere larghi, in un paio di minuti, a Caselle ha tenuto banco per circa un’ora e mezza. Un lungo periodo nel quale i protagonisti sono stati i consiglieri di opposizione, da un lato, e Franco “mister preferenze” Zaccone dall’altro.
I primi dai loro scranni, il secondo fuori dal Consiglio, dal momento che la sua nuova avventura amministrativa è finita prima ancora di iniziare, con le dimissioni protocollate poco dopo la vittoria elettorale. In mezzo, una raffica di domande in parte rimaste senza risposta. Semplificando all’estremo, dal momento che parte della discussione si è svolta sul filo della tecnica, a più riprese dai banchi dell’opposizione sono state chieste le motivazioni delle dimissioni: «Per me la questione si riduce ad un consigliere che si è dimesso – ha replicato il primo cittadino – Basta fare l’accesso agli atti per avere la lettera di dimissioni per conoscerne le motivazioni». Inoltre, si è trattato di dimissioni o di una situazione di ineleggibilità mascherata, per dirla alla Endrio Milano, da dimissioni? Perché nel secondo caso i voti ottenuti da Zaccone sarebbero da ritenersi nulli e, pur non variando l’esito generale delle elezioni, potrebbero esserci delle modifiche sulla composizione del Consiglio: «E vogliamo essere certi di cosa andiamo a votare, dal momento che siamo tutti chiamati a rispondere penalmente delle nostre decisioni». «Nessuno dei candidati sindaci sa se nella sua lista ci sono persone non eleggibili – ha risposto ancora Marsaglia – Non è competenza dei sindaci verificarlo». Di certo lo è dei candidati, dal momento che ognuno di loro, accettando la candidatura, certifica che non esistono condizioni ostative all’ingresso in Consiglio: «E se così fosse vorrebbe dire che c’è stato un falso», hanno sottolineato dall’opposizione.
E poi la vicenda del protocollo. Il numero di protocollo dell’accettazione della candidatura della persona chiamata a sostituire Zaccone è antecedente a quello delle dimissioni dello stesso Zaccone: «Che sia in grado di leggere il futuro? – ha sottolineato Luca Baracco – Questo vuol dire che per un certo periodo di tempo questo Consiglio ha avuto un elemento in più. Se però si legge l’emendamento proposto dalla maggioranza per la surroga dei consiglieri dimissionari, si vede che facendo riferimento al verbale di proclamazione degli eletti, stilato il giorno dopo il voto, non si conteggiano le due persone in questione. Quel verbale è stato modificato? Del resto non si poteva sapere, in quel momento, che ci sarebbero state delle dimissioni. E vorrebbe dire che questo Consiglio è stato eletto con due componenti in meno». Insomma, c’è da credere che la questione non si esaurirà con la discussione in Consiglio. E non solo perché il segretario comunale ha annunciato una verifica per spiegare il “mistero” dei numeri di protocollo.
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