Dottoressa Hropich, vorrei chiederle un consiglio su un argomento che mi sta molto a cuore ma di cui raramente parlo perché alla gente interessa poco la vera informazione e molto il gossip. Vengo al dunque: sono single e mi sento sfortunata ed estremamente in ritardo per creare una famiglia ma poi leggo anche di tanti episodi di violenza verso le donne, tanti casi di donne scontente di tutto ed allora mi sento miracolata.
Quando leggo i giornali mi viene un senso di malessere e mi chiedo se gli episodi di violenza verso le donne sono davvero solo quelli che ci raccontano o molti di più.
Leggendo invece le interviste ai personaggi famosi sembrano tutti felici e contenti nel loro mondo.
Dove risiede la verità?
Mi piace sapere come stanno le cose ma ho la sensazione che a noi lettori ci venga raccontato ben poco di quello che davvero accade nelle famiglie normali.
Mi dica, dottoressa, sono io esageratamente curiosa o la verità fa tanto male persino ai giornali raccontarla?
– Cristina da Piacenza
Io sono Alessandra o Ale per gli amici, non servono qui i titoli accademici e nemmeno le formalità.
La tua prima domanda sfonda una porta aperta, le violenze e le vicende dolorose che colpiscono le donne rappresentano un dato mostruoso al quale però non corrisponde un’adeguata informazione da parte dei grandi media e di conseguenza, la giusta sensibilizzazione dell’ opinione pubblica. Di certo, la scarsa attenzione (salvo qualche giornata celebrativa) verso certi fenomeni è una grande alleata dei soggetti violenti che operano così sempre indisturbati.
Riguardo invece i personaggi famosi che conosco (non tutti naturalmente) dico che sembrano recitare un copione abbastanza comune: si lasciano ed i giornali ne fanno scoop clamorosi di cui parlare più o meno a lungo oppure, se restano sposati, si dichiarano innamorati sempre di più anche dopo trenta/quaranta anni. Per non parlare poi del sesso sempre esplosivo, ultimamente poi va di moda raccontare particolari intimi da Kamasutra sui giornali ed è logico comprendere che lo si faccia solo per avere maggiore visibilità.
Mentre nei lettori si genera una sorta di invidia perché si finisce con il credere che il personaggio più benestante e noto sia eternamente innamorato, felice e sempre pronto per fare sesso ma è la favola della vita dorata che raccontano i personaggi noti.
Ma qual’è il senso di vivere da spettatori la vita altrui e mai da protagonisti la propria?
I lettori dovrebbero capire le stupidaggini che leggono e riderci su, non crederci.
Ed ancora a proposito della violenza domestica o comunque nei confronti delle donne, di cui hai accennato tu, ti dico che ben poco è davvero cambiato, è la mentalità maschilista e retrograda che non muta mai in Italia.
È vero che non si racconta quanto accade nelle famiglie, nella coppie in genere, chi si accorge di violenze poi, spesso, non si intromette considerandole questioni private tra coniugi di cui evidentemente la collettività non sa nulla fin quando non capita di finire sui giornali per gravi fatti.
Cristina ma i fatti di cronaca sono la degenerazione del malessere che riguarda tantissime famiglie di cui non si parla mai, si parla solo di delitti, mentre la sofferenza di molti non è appetibile per i media e dunque si aspetta solo di poter sbattere ogni nuovo Mostro sui giornali. La sofferenza tocca tutti singolarmente, ricchi, poveri, personaggi noti e non ed ecco perché è in costante aumento la depressione e molte malattie.
Io ricevo quotidianamente confidenze e racconti di miei lettori e di gente che incontro che si racconta a me senza filtri.
La verità fa male? Mi hai chiesto.
Alle persone farebbe molto bene sapere.
Cristina, ti dico che gli psicologi consigliano sempre di dire le cose come stanno perché ci si libera, ma anche di scoprire la verità dagli altri (quando si può) perché la consapevolezza di qualsiasi cosa è già una buona strada verso ogni guarigione.
Ma, al di là delle tue domande, suggerisco di vivere la tua vita senza farti condizionare da ciò che leggi perché raramente la verità viene raccontata.
Devi ragionare su quello che desideri tu, compiere scelte, anche azzardate, ma sempre rispondenti a ciò che vuoi. I paragoni con i percorsi degli altri non debbono in alcun modo interessarti.